Riassunto analitico
La pratica di riacquisto di azioni proprie (buyback) vede la sua ascesa nel 1982 negli Stati Uniti, a seguito dell'emanazione della Rule 10b-18 da parte del SEC; viene utilizzato come una forma di remunerazione più flessibile e fiscalmente vantaggiosa rispetto ai dividendi, dato che secondo molti studi, la pressione al rialzo della domanda che ne scaturisce comporta un incremento dei prezzi delle azioni, mentre il management beneficia dell'incremento matematico dell'EPS in termini di remunerazione personale. Altri studi dimostrano che il buyback viene effettuato per distribuire risorse non utilizzate, efficientare la struttura finanziaria, ridurre le asimmetrie informative che separano management e mercato, proteggersi da eventuali acquisizioni ostili e contrastare la diluizione di capitale sociale causata da emissione ed esercizio di stock options. L'utilizzo sempre maggiore di questa pratica ha acceso il dibattito tra coloro i quali ritengono che il buyback sacrifichi gli investimenti (e pregiudichi quindi la crescita futura della società, con conseguente impatto negativo anche sull'occupazione a livello aggregato), e coloro i quali ritengono invece che sia uno strumento utili per riallocare le risorse dalle imprese mature senza opportunità di crescita verso società nuove con ampi margini di crescita, sviluppo e innovazione.
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