Riassunto analitico
Il presente elaborato si configura come uno studio sul processo di transizione dal paradigma lineare a quello circolare, con un’attenzione particolare ai modelli e alle opportunità di business che possono nascere da questa trasformazione. Il concetto di economia circolare rientra nel più ampio contesto della sostenibilità: nel primo capitolo verrà ripercorsa l’evoluzione storica dei due concetti, dal XVIII secolo fino al giorno d’oggi, focalizzandosi sui contributi più significativi e sull’intensificarsi delle legislazioni e delle iniziative in materia avvenuto negli ultimi anni, culminato con le molteplici iniziative facenti parte del Green Deal europeo. Nel secondo capitolo saranno presentati in primo luogo cinque modelli di business circolari che facilitano il mondo delle imprese nel compiere la transizione “dalla linea al cerchio”, accompagnati da casi aziendali di successo, a riprova dell’efficacia dei modelli stessi. Inoltre si parlerà di consumer empowerment, quale elemento chiave per rendere partecipi i consumatori nel processo circolare, nel quale è indispensabile anche il contributo del lato della domanda. Il terzo capitolo conterrà alcune proposte per rendere il business plan, un documento molto utilizzato in sede di presentazione di un nuovo progetto imprenditoriale, adatto anche a coloro che vogliono implementare i modelli di business circolari descritti. In particolare verrà trattato un business plan di una scuola superiore, al quale ho potuto fornire un contributo esterno per la parte quantitativa, che consta nella creazione di un mini-estrusore ad uso domestico, un oggetto che permetterebbe di effettuare il primo step della filiera del riciclo o riuso della plastica già all’interno delle mura di casa. Partendo dai punti di forza e dai limiti del progetto, si tenteranno di proporre alcuni accorgimenti affinché i business plan possano tener conto, sia nella parte qualitativa che in quella quantitativa, dei benefici e delle dimensioni sociali ed ambientali, a fianco di quelli economici tradizionalmente evidenziati. In questo modo si ritiene che uno strumento di pianificazione come il business plan, rendendo proprie le esigenze sorte con la diffusione del nuovo paradigma circolare, possa diventare un ulteriore strumento a disposizione dell’imprenditoria sostenibile, utilizzabile anche per i progetti più innovativi ad elevato contenuto socio-ambientale. La scelta dell’argomento è stata dettata dalla mia presa di coscienza, nel corso dell’esperienza universitaria e di vita, del fatto che il passaggio ad una economia circolare, per essere trovare diffusione nel sistema attuale, debba essere spinto da forti motivazioni economiche, accompagnate da un cambio di mentalità che porti i soggetti decisori più vicini alle tematiche socio-ambientali. La possibilità di conseguire una performance economica soddisfacente tramite l’attività imprenditoriale è infatti un presupposto fondamentale per far sì che le imprese applichino in modo diffuso i modelli circolari. Tuttavia, affinché le opportunità di business rese disponibili dal mondo della circolarità trovino una crescente diffusione, ritengo sia necessaria una profonda comprensione del concetto stesso di economia circolare, delle peculiarità dei modelli di business circolari e, infine, degli strumenti che possono essere utilizzati per implementarli al meglio, a partire dal business plan. Le tre esigenze elencate costituiscono, rispettivamente, gli obiettivi di ricerca del primo, secondo e terzo capitolo del presente elaborato.
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