Riassunto analitico
La presente tesi di laurea presenta un'analisi dei sistemi semiotici impiegati nelle opere di Wajdi Mouawad, il cui obiettivo è mostrare come l’insieme delle creazioni artistiche dell’autore rimandi ad un unico fondamentale concetto, quello della ricerca identitaria. Nel primo capitolo verrà introdotta la biografia dell’autore e sarà presentato il processo creativo riguardante le opere prese in considerazione: verrà sottolineata l’importanza degli elementi autobiografici nel processo di genesi delle opere, collegate fra loro dal filo conduttore della ricerca identitaria. In effetti, essa assume per Mouawad un carattere di rilevanza principalmente nel contesto teatrale. La rappresentazione di protagonisti in un viaggio (fisico o immaginario che sia) alla ricerca delle loro origini, traduce il percorso personale dell’artista, il cui processo di identificazione non avviene in nessun luogo geografico, ma si realizza sul palco teatrale. Verranno incluse nello studio le pièces della quadrilogia “Le sang des promesses”, lo spettacolo “Seuls”, scritto e interpretato da Mouawad stesso, e “Tous des oiseaux”, la prima creazione dell’autore dopo la nomina a direttore artistico del teatro La Colline di Parigi. La ricerca includerà anche il romanzo “Anima”, seconda opera letteraria di Mouawad dopo Visage retrouvé. Le storie messe in scena in queste opere raccontano l’odissea dei personaggi, la cui identità è messa in questione, spesso in seguito alla morte di una persona cara. Seguirà l’analisi dei sistemi semiotici di cui queste opere fanno uso, esaminati alla luce delle teorie riguardo la disciplina semiologica: a partire dalla prima ideazione formulata da Saussure, fino allo sviluppo delle concezioni di Mounin, Prieto, Barthes e Pierce. Questi teorici hanno contribuito in modo considerevole all’elaborazione di una teoria che avesse come oggetto di studio il segno e la comunicazione sociale. Negli ultimi decenni tale disciplina ha visto un notevole sviluppo in ambito teatrale, grazie soprattutto alle teorie strutturaliste della Scuola di Praga. Verrà quindi approfondito il ruolo dell’immagine, del suono e degli oggetti e spazi di scena nella rappresentazione delle opere. Particolare attenzione sarà rivolta all’utilizzo della lingua e del segno linguistico, che insieme agli altri sistemi semiotici, contribuisce all’elaborata rete di segni e significati che danno vita all’opera. Quest’analisi evidenzierà la predominanza della questione identitaria, espressa non solo a livello testuale, ma anche attraverso i segni visivi (immagini, video e proiezioni), acustici (registrazioni, musica e rumori) e scenici (oggetti e spazio). Quindi, lo studio si interesserà allo spettatore/lettore e al suo ruolo nella ricezione dell’opera. Si vedrà come la complessa struttura semiotica è posta a sostegno dell’interpretazione, agevolata anche dall’effetto di straniamento che ha l’obiettivo di mantenere costante l’attenzione del pubblico, affinché quest’ultimo possa recepire al meglio i significati espressi nell’opera. Il registra teatrale libano-canadese instaura un rapporto di dialogo con il proprio pubblico, al quale richiede un’attenzione e una capacità interpretativa costante: in effetti, in diverse occasioni Mouawad afferma la rilevanza dello spettatore/lettore tanto da considerarlo un vero e proprio co-creatore dell’opera. Anche al di fuori della rappresentazione teatrale in sé, la relazione tra autore e pubblico è stimolata tramite l’organizzazione di incontri e dibattiti pubblici che avvengono in occasione delle rappresentazioni e che offrono dunque uno strumento aggiuntivo alla comprensione e all'interpretazione delle stesse.
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