Riassunto analitico
La guerra in Jugoslavia, ispirata al principio di “pulizia etnica”, conclude il Novecento descritto come il secolo delle guerre totali, un dato questo innegabile: si sono combattute due guerre mondiali e diverse guerre civili solo in Europa. Quella Jugoslava è un chiaro esempio di guerra civile su base etnica. Convivenza e conflitto: sono questi i due poli entro cui si dibattono, da secoli, le vicende dei popoli jugoslavi e di quelli balcanici. Impossibile scindere gli uni dagli altri. È questo persistente intreccio fra i due poli che ha reso tanto lunga e inestricabile la dissoluzione della Federazione Jugoslava. La guerra in questa regione ha radici lontane e agita spettri ben presenti alla memoria europea: il nazionalismo, le pulizie etniche, la tradizionale instabilità balcanica. Quello che ho cercato di fare attraverso la stesura della mia tesi è capire, in primo luogo, la storia, la realtà sociale e culturale, e i miti su cui l’etnia maggiore della Confederazione Jugoslava, quella serba, ha fondato la propria identità. Il filo conduttore del mio studio è il nazionalismo, quello serbo in particolare. Attraverso l’esposizione degli antichi motivi che alimentano la secolare controversia sul Kosovo – rivendicato dai serbi come la culla originaria della propria nazione – ripercorro la nascita e lo sviluppo del nazionalismo in Serbia. Il ruolo del mito della battaglia di Kosovo Polje, l’uso che di esso è stato fatto dalla classe intellettuale e politica serba nel riuscito tentativo di politicizzare la storia e il passato alimentando l’odio verso le altre etnie, e il ruolo fondamentale rivestito dai mass media nella diffusione dell’agenda nazionalista, sono i temi trattati. Per la stesura sono state utilizzate fonti secondarie, principalmente testi storiografici in italiano e in lingua, inglese e albanese.
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Abstract
The war in Yugoslavia, inspired by the principle of ethnic cleansing, concludes the twentieth century, described as the century of total wars, an undeniable fact: two world wars and several civil wars were fought only in Europe. The Yugoslav war is a clear example of civil war on an ethnic basis. Cohabitation and conflict: these are the two poles in which the events of the Yugoslav and Balkan peoples have been debating for centuries, impossible to separate from each other. It is this persistent interweaving of the two poles that made the dissolution of the Yugoslavian Federation so long and inextricable. The war in this region has distant roots and stirring specters that are very present in the European memory: nationalism, ethnic cleansing, the traditional Balkan instability. What I tried to do in writing my degree thesis is to understand, first of all, the social and cultural reality, and the myths on which the major ethnic group of Yugoslavia, the Serbian, founded its own identity. The common thread of my study is nationalism, the Serbian one in particular. Through the exposure of the ancient motives that feed the centuries-old controversy over Kosovo – claimed by the Serbs as the original cradle of their own nation – I retrace the birth and development of nationalism in Serbia. The role of the myth of the battle of Kosovo Polje, the use made of it by the Serbian intellectual and political class in the successful attempt to politicize history and the past, fueling hatred of other ethnic groups, and the fundamental role played by mass media in the dissemination of the nationalist agenda, are the topics dealt with.
Second-level sources were used for drafting, mainly historiographic texts in Italian, English and Albanian languages.
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