Riassunto analitico
Nella tradizionale prassi costruttiva,il ponte è un sistema dotato di un ben definito schema cinematico che consente un chiaro e rigoroso inquadramento dello schema statico ed un’altrettanto chiara definizione del flusso di forze che trasferisce i carichi dall’impalcato al sistema di fondazione.Infatti nel ponte tradizionale l’impalcato è connesso alla struttura di sostegno,spalla o pila,mediante appoggi e giunti atti ad assorbire carichi di notevole entità dovuti sia al traffico veicolare che alle deformazioni cicliche di espansione e di contrazione dovute alla temperatura e per effetto delle deformazioni dovute a ritiro e viscosità.Questi elementi permettono gli spostamenti relativi tra parti strutturali contigue assicurando al contempo la continuità del piano carrabile.Numerosi studi hanno evidenziato che la maggior parte dei problemi relativi alla manutenzione abbia origine dal danneggiamento del giunto; alcune cause del deterioramento sono il riempimento del giunto con materiale detritico proveniente dal deterioramento del manto stradale, il quale ne impedisce il successivo accorciamento,i difetti di complanarità, l’inefficacia del sistema di convogliamento delle acque,la vulnerabilità delle parti emergenti.A causa di questo danneggiamento nei ponti tradizionali si ha il degrado delle strutture causate dall’utilizzo dei Sali disgelanti che,trasportati dall’acqua,possono attraversare i giunti e attaccare le travi e i dispositivi d’appoggio causandone un cattivo funzionamento.I giunti quindi risultano essere l’elemento più vulnerabile,la loro durata infatti(circa 10 anni)è molto inferiore rispetto alla vita nominale dell’opera(50/100anni)e il loro degrado pregiudica di conseguenza l’opera stessa in cui è inserito. Proprio a causa di questi costi di manutenzione, riparazione o sostituzione si ha una forte problematica di gestione economica dell’infrastruttura. In molti casi l’onere finanziario richiesto è tale da assorbire o superare la disponibilità di fondi attribuiti ai diversi enti di gestione.Per tale motivo da diversi anni sta suscitando sempre più interesse la tendenza di costruire ponti senza utilizzo di giunti e dispositivi d’appoggio; tali ponti vengono denominati “Ponti Integrali”. I principali vantaggi di questa soluzione sono: I minori costi di manutenzione: l’eliminazione dei giunti e degli apparecchi d’appoggio, oltre a comportare un minor costo di investimento iniziale, determina nel tempo anche un abbattimento dei costi di manutenzione straordinaria; La più lunga vita utile: le soluzioni di continuità, incrementano la durabilità e quindi la vita utile della struttura. Al fine di ottenere i vantaggi appena descritti bisogna far fronte a una più complessa progettazione. Si ha la necessità, nei ponti integrali, di analizzare l’interazione tra terreno e struttura: la risposta della struttura dipende dalla spinta laterale del terreno che a sua volta dipende dalla deformazione della struttura. Questo comporta una risoluzione della struttura di tipo iterativo,mediante analisi statica non lineare,e inoltre non è più possibile trascurare le forze longitudinali indotte da quegli stati tensionali definiti come secondari (deformazioni termiche, ritiro e viscosità).L’aumento della complessità della progettazione di un ponte integrale porta in ogni caso a vantaggi economici superiori rispetto a quelli che si avrebbero costruendo un ponte in semplice appoggio.
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