Riassunto analitico
Dal primo gennaio di quest’ anno è entrata in vigore a tutti gli effetti la nuova riforma degli enti locali, avente come oggetto i bilanci degli stessi. Si tratta di un importante cambiamento nella logica di intendere l’ approccio alla misurazione dei valori economico-finanziari degli enti locali, che modifica, in certi aspetti, radicalmente il metodo fino a ieri utilizzato, avvicinandolo, per certi versi, alla contabilità del bilancio civilistico. Armonizzazione è la parola chiave che caratterizza questa novità, intendendo con questo termine raccordare, mettere in armonia i conti pubblici con i principi e le normative indicati dall’ Unione Europea, al fine di una maggiore integrazione informativa dei documenti di bilancio tra i diversi livelli governativi. Sono quindi previsti dalla normativa (d.Lgs. 118/2011) diversi strumenti per la messa in opera della riforma, che cambiano il modo di concepire la registrazione dei fatti gestionali, tramite nuove regole di classificazione. Come ogni riforma, anche l’ armonizzazione dei bilanci pubblici porta con sé i vari dubbi e le difficoltà circa l’ applicazione degli elementi innovativi che la contraddistinguono, oltre che un certo grado di diffidenza sulla sua riuscita e sull’ efficacia dei nuovi strumenti proposti (schemi di bilancio, principi contabili,..). Per agevolare l’ entrata a regime della riforma il legislatore ha stabilito tre anni, a partire dal 2012, di sperimentazione (facoltativa), nei quali gli enti che hanno scelto di applicare la nuova contabilità hanno dovuto affiancare i nuovi schemi ed i nuovi principi a quella a regime, in modo tale da procedere gradualmente a un suo inserimento, e confrontando le due diverse logiche. Nell’ applicazione delle nuove disposizioni dettate dalla riforma, nel periodo di sperimentazione, si vede l’ impatto che la nuova logica di registrazione e classificazione impone, con un riflesso finale sul risultato di amministrazione. Nel presente lavoro, dopo una prima parte di esposizione teorica della riforma, in cui si affrontano i contenuti della stessa, sia sotto l’ aspetto teorico/normativo sia sotto quello pratico, si analizza, l’impatto che i nuovi principi contabili hanno avuto sulla diversa imputazione dei residui e sul risultato di amministrazione finale. Lo studio si basa sull’analisi dei dati contenuti nei bilanci dei comuni che hanno preso parte all’ intero ciclo triennale di sperimentazione.
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