Riassunto analitico
Il seguente lavoro si pone come obiettivo quello di operare una valutazione dell'impatto che le misure adottate dai policy makers, nel corso degli anni, hanno avuto nelle scelte delle PMI in tema di finanziamento della crescita aziendale; infine avanza la proposta dei circuiti di credito commerciale business to business come strumenti finanziari innovativi e capaci di far fronte alla crisi del credito e alla crisi di liquidità delle imprese. In particolare nel primo capitolo viene affrontato il tema della crescita da un punto di vista prettamente teorico, focalizzando l’attenzione sui contributi offerti dalla letteratura economica a riguardo. Nello specifico vengono analizzati i principali modelli di crescita teorizzati da autori quali Steinmetz, Churchill e Lewis ecc, cercando di individuarne limiti e punti di forza concettuali. Inoltre vengono illustrati i vantaggi e gli aspetti critici relativi alla piccola dimensione aziendale e le opportunità della crescita. Nel secondo capitolo viene valutata l’efficacia della leva fiscale nelle scelte di patrimonializzazione delle PMI italiane, notoriamente sottocapitalizzate; verranno esaminati gli incentivi che il legislatore ha adottato per stimolare la capitalizzazione mediante autofinanziamento e favorire quindi la destinare degli utili a riserva per la crescita della PMI. Viene determinato quindi l’impatto dei vari modelli di tassazione a partire dal Dual income Tax, fino ad arrivare al modello ACE (aiuto alla crescita economica) sul sostegno all’autofinanziamento per la crescita. Nel terzo capitolo vengono illustrate le difficoltà che caratterizzano l’accesso al capitale a debito e al capitale di rischio e analizzate le risposte offerte dal policy maker in Italia e nei principali paesi europei (Germania, Francia, Gran Bretagna). Per quanto riguarda l’Italia, vengono evidenziate le peculiarità dei Consorzi di garanzia collettiva (Confidi) e del Fondo nazionale di garanzia, nonché il sostegno al credito offerto dal Plafond PMI della Cassa depositi e prestiti. In ambito europeo vengono illustrate le risposte al credit crunch adottate dalla Francia, in cui è stata recentemente costituita la Banque Publique d’Investissement sul modello della tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau (Banca della ricostruzione) le quali propongono, tra le modalità di sostegno, la partecipazione al capitale di rischio. Inoltre vengono descritte e valutate le misure Funding for Lending e Merlin Project introdotte nel Regno Unito per favorire l’accesso al credito delle PMI inglesi. Nell’ultimo capitolo si espone la tematica dei circuiti di credito commerciale, visti nell’ottica di un valido e innovativo strumento di finanza alternativa nonché di un ottima opportunità per la crescita delle PMI. Questi sistemi basati su una camera di compensazione debiti/crediti e sull’utilizzo di una moneta complementare favoriscono la crescita; infatti, l’adozione di una valuta alternativa per sopperire alla mancanza di liquidità e alla stretta creditizia, permette alle PMI di aumentare la produzione e la vendita di beni e servizi, e conseguentemente favorisce l’assunzione di nuovo personale, la crescita del fatturato e in ultimo la crescita aziendale. Viene infine illustrato il caso pratico del Sardex, un circuito di credito commerciale, attivo in Sardegna dal 2010, il cui modello operativo particolarmente funzionale, ha permesso la diffusione di questo strumento in altre realtà locali.
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