Riassunto analitico
Il presente elaborato indaga le violazioni sistemiche dei diritti umani nel sistema di asilo Europeo, analizzando le sfide giuridiche e pratiche che compromettono la protezione dei richiedenti asilo. L’obiettivo è analizzare criticamente i quadri normativi esistenti, valutarne le carenze nell’applicazione e proporre potenziali soluzioni per affrontarle. Nonostante l’impegno dell’UE in materia di diritti umani, persistono carenze sistemiche che si traducono in violazioni generalizzate, pregiudicando la sicurezza e la dignità dei richiedenti asilo. Attraverso una panoramica del diritto d’asilo, del Sistema Europeo Comune di Asilo (CEAS) e dei principali strumenti giuridici, la ricerca evidenzia i limiti e le incoerenze che ostacolano un’adeguata tutela dei richiedenti protezione internazionale. Lo studio ripercorre l’evoluzione del diritto d’asilo, dalle origini fino agli sforzi di codificazione del XX secolo, soffermandosi sulla Convenzione di Ginevra del 1951 e sul Protocollo del 1967. Sebbene fondamentali, tali strumenti presentano dei limiti strutturali nell’indirizzare le dinamiche migratorie contemporanee. A seguire, la ricerca analizza il quadro normativo europeo in materia di asilo, tra cui il Regolamento Dublino, la Direttiva Qualifiche, la Direttiva Accoglienza e la Direttiva Procedure, valutandone il ruolo nelle politiche d’asilo e le difficoltà della loro applicazione. Vengono, inoltre, esaminate la struttura e gli obiettivi del Sistema Europeo Comune di Asilo (CEAS), evidenziandone le carenze e le contraddizioni tra il controllo delle frontiere e l’effettivo rispetto dei diritti fondamentali dei richiedenti asilo. Infine, lo studio si avvale della giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), in particolare dei casi Tarakhel c. Svizzera e Hirsi Jamaa e altri c. Italia, al fine di illustrare le ripercussioni pratiche delle violazioni sistemiche. L’analisi considera, inoltre, le prospettive di alcune organizzazioni internazionali, quali l’UNHCR e varie ONG, che svolgono un ruolo cruciale nel monitoraggio e nella denuncia delle violazioni dei diritti umani all’interno del sistema di asilo. Lo studio rivela, quindi, come le violazioni sistemiche, tra cui il mancato rispetto del principio di non-refoulement, la detenzione arbitraria e le condizioni di accoglienza inadeguate, non siano episodi isolati, bensì schemi ricorrenti, radicati in carenze strutturali del CEAS. Emerge che il Regolamento Dublino, nato con l’intento di garantire una gestione efficace delle richieste di asilo, finisce per creare un carico sproporzionato sugli Stati membri di frontiera, accentuando il rischio di respingimento verso Paesi non sicuri. Inoltre, nonostante la CEDU fornisca considerevoli garanzie, la loro applicazione risulta disomogenea tra gli Stati membri, determinando standard di protezione non uniformi. I casi di Tarakhel e Hirsi Jamaa sottolineano la fondamentale esigenza di valutazioni individuali e i limiti dell’affidarsi unicamente alle garanzie statali sulle condizioni di accoglienza e sul rispetto dei diritti fondamentali. Per affrontare tali problematiche, quindi, appare indispensabile un approccio multidimensionale, che combini riforme legislative, maggiore solidarietà tra Stati membri e meccanismi di monitoraggio più efficaci. L’elaborato evidenzia la necessità di profonde modifiche strutturali che garantiscano un maggiore rispetto degli obblighi in materia di diritti umani, rafforzando il principio di non-refoulement, assicurando accesso a rimedi giuridici efficaci e promuovendo una ripartizione delle responsabilità più equa. Lo studio sottolinea, infine, l’assoluta necessità per l’UE di adempiere ai propri obblighi in materia di diritti umani e di garantire che le proprie politiche di asilo diano priorità alla dignità e alla tutela degli individui vulnerabili in cerca di protezione internazionale.
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Abstract
This thesis investigates the systemic violations of human rights within the European Union's asylum system, examining the legal and practical challenges that undermine the protection of individuals seeking refuge. The study aims to critically analyse the existing legal frameworks, assess enforcement deficiencies, and propose potential solutions to address these issues. Despite the EU’s commitment to human rights principles, systemic failures persist, resulting in widespread violations that jeopardize the safety and dignity of asylum seekers. By analysing the evolution of asylum law, the structure of the Common European Asylum System (CEAS), and key legal instruments, this research highlights the limitations and inconsistencies that hinder the effective protection of asylum seekers.
The study begins by tracing the historical development of asylum law, from its ancient roots to the codification efforts of the 20th century, with a particular focus on the 1951 Refugee Convention and its 1967 Protocol. These instruments, while foundational, are shown to have limitations in addressing contemporary migration dynamics. It then analyses key legal instruments within the European Asylum framework, including the Dublin Regulation, the Qualification Directive, the Reception Conditions Directive, and the Asylum Procedures Directive, assessing their role in asylum policies as well as the challenges related to their enforcement. The research further explores the structure and objectives of the Common European Asylum System (CEAS), pointing to its shortcomings and the contradictions between border control and the fundamental rights of asylum seekers. Finally, the study draws upon the jurisprudence of the European Court of Human Rights (ECtHR), particularly the landmark cases of Tarakhel v. Switzerland and Hirsi Jamaa and Others v. Italy, to illustrate the practical implications of systemic violations. The analysis also takes into account the perspectives of international organizations such as the UNHCR and NGOs, which play a crucial role in monitoring and addressing human rights abuses within the asylum system.
The study observes that systemic violations, including breaches of non-refoulement, arbitrary detention, and inadequate reception conditions, are not isolated incidents but rather embedded patterns rooted in structural deficiencies within the CEAS. The Dublin Regulation, which was originally intended to ensure effective handling of asylum claims, is shown to create disproportionate burdens on border Member States, thus increasing the risk of refoulement to unsafe countries. Furthermore, while the ECtHR's jurisprudence offers important safeguards, these are not always consistently applied across Member States, leading to uneven protection standards. The cases of Tarakhel v. Switzerland and Hirsi Jamaa and Others v. Italy illustrate the critical need for individualized assessments and the limitations of relying solely on state assurances concerning reception conditions and adherence to fundamental rights.
In conclusion, this thesis argues that addressing systemic violations requires a multifaceted approach that combines legal reforms, enhanced monitoring and accountability mechanisms, and increased solidarity among Member States. It also remarks the need for substantial structural reforms to ensure greater compliance with human rights obligations. Key areas for improvement include strengthening the principle of non-refoulement, ensuring access to effective remedies, and promoting a more equitable responsibility-sharing mechanism. The thesis ultimately emphasizes the urgent need for the EU to uphold its human rights obligations and to ensure that its asylum policies prioritize the dignity and protection of vulnerable individuals seeking refuge.
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