Riassunto analitico
Il seguente lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di analizzare e approfondire l’albo illustrato, come oggetto caratterizzante dell’infanzia dei bambini, attraverso l’occhio attento della pedagogia interculturale. In particolare, saranno analizzati i possibili stereotipi di genere che possono essere contenuti al loro interno. La tesi è suddivisa in tre parti. Nel primo capitolo si è scelto di fare una breve introduzione generale sulla pedagogia interculturale, la sua funzione e i suoi studi, in vista poi di ulteriori approfondimenti inerenti la prospettiva postcoloniale e la pedagogia di genere e delle differenze, descritta come un insieme di studi che riflette sull’educazione di genere. Infine si è scelto di proporre un approfondimento sul concetto di stereotipo, con particolare rilievo su quello di genere, tuttora molto presente, specialmente nel campo del linguaggio. Successivamente, nel secondo capitolo, si è fatto riferimento al prezioso lavoro svolto da Alma Sabatini, autrice di "Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana" (1986) e "Il sessismo nella lingua italiana" (1987). Con le sue pubblicazioni si proponeva lo scopo di portare a termine gli audaci obiettivi di sollevare il problema del sessismo della lingua italiana, individuandone le forme discriminatorie, e proporre nuove forme alternative. Per approfondire il concetto di stereotipi di genere nei libri, si è fatto riferimento a Elena Gianini Belotti che con "Sessismo nei libri per bambini" (1978), ha presentato alcune ricerche realizzate negli Stati Uniti e in Gran Bretagna dalle quali emerge che i bambini, e soprattutto le bambine, definiscono e limitano le loro aspirazioni a ciò che la rappresentazione del sesso prevede. Gli studi e le ricerche svolte dal progetto Polite e da Irene Biemmi mettono in luce il fatto che molti albi illustrati sono colmi di immagini e linguaggio stereotipati. Nell’ultima parte di questo elaborato, invece, è stato messo in risalto il fatto che in tempi più moderni e recenti si sta cercando di fare passi in avanti nell’editoria infantile, proponendo ai giovani lettori e alle giovani lettrici numerosi albi illustrati, in cui non sono presenti gli stereotipi di genere. Nelle ultime pagine è possibile trovare riferimenti a nuovi modelli di albi, che offrono spunti di riflessione e ritratti anticonvenzionali. Bambine attive, donne ribelli, che non vogliono più essere delle principesse vestite di rosa; bambini tranquilli e uomini emotivi, che non vogliono fare la guerra o che giocano con le bambole. Questo studio non vuole essere esaustivo in quanto si tratta di un filone narrativo molto ampio e in continuo cambiamento.
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