Riassunto analitico
L’emicrania è una condizione neurologica cronica multifattoriale, con una frequenza e una gravità variabili, caratterizzata da un’intensità di dolore in grado di compromettere la qualità della vita. È una patologia che colpisce il 12% degli adulti in tutto il mondo, ma con un rapporto uomo/donna di 1/3. Non è un sintomo ma è una malattia in quanto si presenta con un mal di testa ricorrente e persistente, al punto di ostacolare il normale svolgimento delle attività così come le relazioni affettivo-familiari, sociali e lavorative. La sintomatologia connessa all’emicrania è descritta come un processo multifasico sequenziale. È possibile distinguere quattro fasi: fase premonitoria; fase dell’aura, presente solo nel 30% dei pazienti emicranici; fase di mal di testa; fase postdromale. L’emicrania si può presentare in forma episodica oppure cronica a seconda della frequenza degli attacchi. Può essere associata ad altre patologie e può causare gravi livelli di disabilità. L’emicrania rientra tra le malattie neurovascolari e provoca principalmente l’attivazione del sistema trigemino-vascolare. Il processo diagnostico dell’emicrania richiede innanzitutto un’analisi dettagliata della storia e della condizione del paziente. Inoltre possono essere condotti alcuni esami e test specifici per escludere altre possibili cause del mal di testa. Fare una diagnosi e spiegarla al paziente sono punti di partenza estremamente importanti per poter scegliere il miglior trattamento da seguire. L’obiettivo principale della terapia è quello di ridurre la gravità e la durata degli attacchi. La terapia farmacologica dell’emicrania può essere distinta in terapia acuta e preventiva. La terapia acuta comprende oggi numerosi farmaci tra cui il paracetamolo, i triptani, da soli o in associazione, i FANS, da soli o in associazione, diidroergotamina, analgesici non-oppioidi, melatonina e antiemetici. La terapia preventiva, invece, riguarda l’uso di agenti beta-bloccanti, antidepressivi e anticonvulsivanti, come topiramato di sodio, tossina botulinica e flunarizina. Le strategie per la prevenzione degli attacchi emicranici includono alcune modifiche nello stile di vita, l’adozione di determinate diete e l’attività fisica. Ci sono alcuni rimedi naturali comunemente usati come agenti coadiuvanti la prevenzione e/o il trattamento dell’emicrania, che hanno un’efficacia variabile e, per questo, non sono considerati i trattamenti primari per questa patologia. Tra questi, recentemente, gli studi si sono soffermati ad esplorare la funzione anti-emicranica del Tanacetum parthenium. Gli studi condotti fino ad ora vedono il partenio usato da solo o in associazione con altre piante, quali ad esempio l’Andrographis paniculata, il Salix alba e la Griffonia simplicifolia, e/o con altri principi, quali la riboflavina, il coenzima Q-10 ed il magnesio. Questi componenti naturali, usati da soli o come miscela, risultano efficaci nel ridurre la frequenza, la durata e l’intensità di dolore del mal di testa. Per questo, i fitocomplessi possono essere ritenuti degli strumenti farmacologici innovativi per prevenire l’insorgenza dell’emicrania, con un profilo tossicologico accettabile. I risultati ottenuti in vari studi supportano l’efficacia dei trattamenti naturali, in particolare nutraceutici, nel trattamento profilattico dell’emicrania nei bambini e negli adolescenti. Numerosi studi concludono che questo approccio contribuisca a migliorare l’aderenza alla terapia profilattica a lungo termine da parte sia dei bambini che dei genitori. Tuttavia, è ritenuto necessario condurre ulteriori studi con metodi sperimentali alternativi per comprendere a pieno il meccanismo d’azione di questi fitocomplessi e per confermare la loro efficacia, soprattutto attraverso modelli in vivo.
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Abstract
Migraine is a chronic multifactorial neurological condition, with a variable frequency and severity, characterized by intense pain that can compromise the quality of life.
It is a disease that affects 12% of adults worldwide but with a male/female ratio of 1/3. It is not a symptom but it is a disease as it presents a recurrent and persistent headache, to the point of hindering the normal course of activities as well as the affective-family, social and working relationships. Migraine-related symptomatology is described as a sequential multifasic process. It is possible to distinguish four different phases: premonitory phase; aura phase, which can be found only in 30% of migraine patients; headache phase; postdromal phase. Migraine can occurs episodically or chronically depending on the frequency of the attacks. It can be associated with other diseases and can cause severe levels of disability. It is one of the neurovascular diseases and it mainly cause the activation of the trigeminal vascular system. The diagnostic process of migraine first requires a detailed analysis of the patient’s history and condition. In addition, some specific exams and tests can be conducted to rule out other possible causes of headaches. Making a diagnosis and explaining it to the patient are two essential starting points to choose the best treatment to follow. The main goal of therapy is to reduce the severity and duration of attacks. Drug therapy of migraine can be distinguished in acute and preventive therapy. On one side, acute therapy counts numerous drugs including paracetamol, triptans, alone or in association, NSAIDs, alone or in association, dihydroergotamine, non-opioid analgesics, melatonin and antiemetics. Preventive therapy, on the other side, involves the use of beta-blockers, antidepressants and anticonvulsants, such as sodium topiramate, botulinum toxin and flunarizine. Strategies for the prevention of migraine attacks include some lifestyle changes, the adoption of certain diets and physical activity. There are some natural remedies commonly used as adjuvant agents to the prevention and/or treatment of migraine, which have different efficacy and, for this reason, are not considered the primary treatments for this pathology. Among these, recent studies have focused on exploring the anti-migraine function of Tanacetum parthenium. The research conducted so far study the parthenium used alone or in association with other plants, such as Andrographis paniculata, Salix alba and Griffonia simplicifolia, and/or with other principles, such as riboflavin, coenzyme Q-10 and magnesium. These natural components, used alone or as a mixture, are effective in reducing the frequency, duration and intensity of headache pain. For this reason, phytocomplexes can be considered an innovative pharmacological tools to prevent the onset of migraine, with an acceptable toxicological profile. In recent years the focus has been mainly on the study of natural supplements used to prevent or treat pediatric headaches. The results obtained in various studies support the effectiveness of natural treatments, in particular nutraceuticals, in the prophylactic treatment of migraine in children and adolescents. Numerous studies conclude that this approach contributes to improve adherence to long-term prophylactic therapy both by children and parents. However, it is considered necessary to conduct further research with alternative experimental methods to fully understand the mechanism of action of these phytocomplexes and to confirm their effectiveness, especially through in vivo models.
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