Riassunto analitico
Gli impianti di trattamento dei rifiuti solidi urbani (RSU) e quelli di trattamento dei rifiuti zootecnici, utilizzano un processo di digestione anaerobica, ossia un processo biochimico che avviene in assenza di ossigeno nel quale i batteri degradano il substrato organico, producendo biogas, che può essere utilizzato una volta essiccato, compresso (portandolo alla giusta pressione di utilizzo) ed immagazzinato, per alimentare caldaie, nelle centrali a ciclo combinato, come carburante per veicoli a combustione interna, oppure può essere impiegato per la produzione di energia elettrica. L’importanza di questi processi risiede per la produzione energetica a partire da fonti rinnovabili come le biomasse. Tali reazioni di degradazione producono però al termine del ciclo produttivo come rifiuto, il digestato che seppure possa essere impiegato tal quale, come ammendante agricolo nei suoli (tuttavia l’uso è regolamentato nelle varie regioni d’Italia), presenta lo svantaggio di produrre emissioni di gas serra molto impattanti per l’atmosfera come CO2, N 2O e NH3. Una possibilità per trattare il digestato potrebbe essere quella di impiegarlo come substrato per la crescita di funghi, i quali sono in grado di decomporre, la lignina e la cellulosa presenti nelle biomasse in molecole più semplici. I funghi così ottenuti possono essere destinati al consumo alimentare, gli scarti della lavorazione o quelli non destinati alle industrie di trasformazione alimentare (scarti) potrebbero essere impiegati per produrre biopolimeri con interessanti proprietà biologiche e tecnologiche quali Chitina, chitosano o monomeri come la glucosammina. Lo scopo di questo lavoro sperimentale è quello di studiare la possibilità di produrre chitina a partire da funghi cresciuti su digestato, nell’ottica di una possibile economia circolare.
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