Riassunto analitico
L'obiettivo della presente tesi di dottorato è teorizzare la valenza terapeutica delle narrazioni contemporanee rispetto alla sofferenza generata dai traumi e alle osticità nella comunicazione con l'altro. L'elaborato si interroga sulle modalità con cui la narrazione può supportare la complessità della sfera cognitiva, emotiva e percettiva, a partire in primo luogo dagli studi narratologici sui processi di simulazione, trasporto e identificazione narrativi, fino a indagare i casi in cui il ripristino dei fattuali e la simulazione di controfattuali narrativi rafforzano la ricostruzione e la comprensione dei significati. La tesi costruisce per questo ipotesi sui prototipi di storie che gestiscono fabula e intreccio della memoria e dettagliano lo story-grammar, per realizzare un tentativo di connubio tra teorie della narrazione e teorie sugli ambiti specifici (i) del disturbo post-traumatico da stress e (ii) dei disturbi dello spettro autistico – approfonditi entrambi come casi emblematici in cui la struttura metaforica della storia può agire rispettivamente, con effetto lenitivo, sulla paura dei ricordi intollerabili e, con effetto facilitante, sulla comunicazione 'difficile'. Nello specifico, si individua nella ricostituzione delle sequenze narrative dei fatti realmente accaduti, il potenziale terapeutico delle storie in caso di eventi drammatici che interrompano lo sviluppo dell'identità individuale: l'ipotesi sviluppata intende così dimostrare che il fruitore condivida empaticamente con il protagonista un percorso a ritroso, recuperando la memoria percettiva volutamente rimossa, per ristabilire l'equilibrio personale. La tesi prosegue interrogandosi sulle caratteristiche delle storie che siano utili a generare aperture nella relazione comunicativa: dopo aver approfondito lo sviluppo della competenza empatica nell'ambito simulatorio delle storie (studiate come laboratori di mondi sociali), l'elaborato esplora il ruolo della narrazione nel definire relazioni parasociali, preparando al confronto con l'alterità. Il modello di storia presentato, contempla elementi narrativi riguardanti sia lo story-grammar che la modalità audiovisiva della narrazione, sostenuti in particolare da studi sugli effetti sociali delle narrazioni, sulle competenze dello storytelling nelle persone con disturbi dello spettro autistico e test sull'attaccamento emotivo alle storie fruite in video. La trattazione riflette in definitiva sulla capacità delle narrazioni contemporanee di rispondere alla necessità di creare un vocabolario comune, attinente alla dimensione introspettiva; generando - nonostante il primato conferito alla sfera privata - una democrazia indifferenziata di tipo emotivo.
|
Abstract
The aim of this PhD thesis is to theorize the therapeutic value of contemporary narratives about suffering from trauma and difficulty in communication with the others.
The thesis question is how narrative can support the complexity of the cognitive, emotional and perceptual sphere, starting from studies on narrative simulation, transport and identification processes, to investigate cases where factual recovery and narrative counterfactual simulation reinforce meanings' reconstruction and understanding. The thesis builds hypotheses on stories-prototypes that coordinate story and plot of memory and detail the story-grammar, to achieve an attempt of union between narrative theories and theories about the post-traumatic stress disorder and autism spectrum disorders - both in-depth as emblematic cases where the metaphorical structure of narrative has an effect on the fear of intolerable memories (with soothing effect), and on 'difficult' communication (with easing effect).
Specifically, we find in the reconstitution of the narrative sequences about real events, the therapeutic potential of narratives in case of dramatic events that interrupt the development of individual identity: the developed hypothesis wants to show that the user shares empathically a backward path with the protagonist, recovering the perceptive memory, deliberately removed, to restore personal equilibrium.
The thesis continues by questioning the characteristics of the narratives that are useful in creating openings in the communicative relationship: after exploring the development of empathic skills in the simulation of narratives (studied as labs of social worlds), the elaborate explores the role of narration in defining parasocial relations, preparing for comparison with otherness. The storyline presented, contemplates narrative elements relating to both story-grammar and stories' video modality, supported in particular by studies of the social effects of narratives, on the storytelling skills in people with autism spectrum disorders and emotional attachment testing to the stories you enjoy in video.
The discussion ultimately reflects on the ability of contemporary narratives to respond to the need to create a common vocabulary, relevant to the introspective dimension; generating - despite the primacy conferred on the private sphere - an undifferentiated democracy of emotional nature.
|