Riassunto analitico
Promuovere la mobilità geografica interna rappresenta uno degli obiettivi dichiarati dell’UE per due ragioni principali. In primo luogo, il diritto a risiedere e lavorare all’interno di uno stato membro diverso da quello di origine costituisce un simbolo d’integrazione e forma parte del concetto stesso di identità europea. Il principio di libera circolazione delle persone conferisce un elemento di unità tra gli stati membri, delineando il significato ultimo della cittadinanza europea e collocandolo alla radice dell’UE come organismo politico e culturale. Secondariamente, la libera circolazione della forza lavoro è ritenuta un fattore necessario nel favorire l’incontro tra domanda ed offerta in ambito occupazionale. In questo senso, un adeguato tasso di mobilità interna rappresenterebbe un mezzo ideale a promuovere la giusta efficienza del mercato del lavoro unico europeo, viste le discrepanze attestate tra i dati delle relative performance dei diversi stati membri e persino tra le regioni di un medesimo paese. Una più alta mobilità della forza lavoro a tutti i livelli permetterebbe lo sviluppo di una economia europea più resiliente, capace di adattarsi in maniera puntuale ed efficace ai repentini cambiamenti scaturiti dalle turbolenze dei mercati nazionali ed internazionali. Mobilità, flessibilità e facilità di inserimento lavorativo rappresentano tre ingredienti chiave per far fronte all’aumento della competizione su scala globale, alle continue innovazioni tecnologiche ed alle necessità dettate dall’affermazione di un modello economico in cui il capitale umano acquisisce una rilevanza sempre più determinante. Questo lavoro nasce con l’obiettivo di proporre un’analisi dell’impatto effettivo e potenziale dei flussi di migrazione della forza lavoro all’interno dell’Unione Europea, tentando di far luce sulle conseguenti implicazioni socioeconomiche, politiche e culturali.
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Abstract
Promoting geographical mobility is one of the EU’s major objectives for two main reasons. First, the right to live and work in other EU member states is a symbol of European integration and identity. Freedom of movement is what unites European member states and represents what it truly means to be a European citizen, standing at the very root of the EU as a political and cultural organisation. Secondly, the free movement of labour is believed to be necessary to obtain a better match between labour demand and supply in Europe. In this regard, mobility is considered a means of promoting labour market efficiency, since European countries and regions differ in the balance between the demand for and supply of workers. Moreover, a more mobile European labour force is needed, both within and between countries, in order to help the European economy to more adequately adapt to changing national and international market conditions. Greater labour force mobility, more flexibility and increased employability are also necessary to respond in a better way to strong global competition, rapid technological change and the requirements of a knowledge economy. This work aims to investigate the current and potential impact of internal EU labour migration flows, trying to shedding light on the ensuing socio-economic, political and cultural implications.
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