Riassunto analitico
Drosophila suzukii è un dittero facente parte della famiglia dei drosophilidi originario del sud-est asiatico. Grazie alla sue capacità di adattamento, nei confronti di diversi climi, è riuscita a colonizzare gran parte degli stati europei creando gravi danni alle produzioni frutticole in molte nazioni, andando a colonizzare in modo particolare i ciliegi ed altri piccoli frutti. In Emilia Romagna il monitoraggio, nel periodo 2011-2013, ha messo in evidenza una diffusione del dittero su tutto il territorio regionale con danni prevalenti su ciliegio. Al momento esistono diverse tecniche di contenimento: dall’introduzione di accorgimenti e pratiche virtuose durante la coltivazione e la raccolta, a sistemi che sfruttano la lotta biologica e all’utilizzo di pesticidi. La tecnica più utilizzata per il contenimento ed il monitoraggio dell’insetto risulta essere l’utilizzo di trappole in campo. Tali trappole sono costruite utilizzando liquidi esca a base di composti fermentati come aceto e vino. Durante l’esposizione in campo, tali liquidi sono soggetti a contaminazione ambientale (batteri, lieviti e muffe) che possono rendere i formulati meno efficienti nell’attrarre gli insetti target. Dall’analisi dei liquidi esca impiegati è stato documentato lo sviluppo di una struttura polisaccaridica nello spazio di testa di trappole esposte in campo. Tale struttura può rendere il conteggio meno efficace, può diminuire il rilascio delle componenti volatili che agiscono da attrattori, oltre a fungere da supporto inerte su cui le drosophile depongono le uova trasformando la trappola in un serbatoio di diffusione. Questo lavoro di tesi è stato svolto nell’ambito di un progetto in collaborazione con il Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena e finanziato dalla Fondazione di Vignola; “Miglioramento trappole per il monitoraggio e valutazione di strategie di lotta innovativa per il controllo di D. suzukii - nuovo moscerino del ciliegio e dei piccoli frutti”. Sono stati analizzati un liquido esca presente in commercio per il controllo di Drosophila suzukii in coltivazioni di ciliegio e 4 campioni dello stesso liquido esca dopo esposizione in campo. La composizione del liquido esca sia previa che post esposizione in campo ha mostrato una composizione idonea allo sviluppo di batteri acetici. La ricerca di batteri acetici è stata effettuata nel liquido esca previa esposizione in campo, nei 4 campioni esposti in campo e nei frutti di ciliegia colpiti da D. suzukii. È stata riscontrata l’assenza di cellule vitali nel liquido prima dell’esposizione mentre ceppi batterici sono stati isolati sia dai frutti di ciliegia colpiti da D. suzukii che dai campioni esposti in campo. Ceppi batterici rappresentativi sono stati sottoposti a test fenotipici e all’identificazione molecolare (attraverso sequenziamento della regione 16S rRNA). Al fine di valutare la capacità di sviluppo, sono stati saggiati ceppi tipo di batteri acetici di cui è documentata la diffusione in natura e ceppi precedentemente isolati da frutti di ciliegia colpiti da D. suzukii. Sulla base delle informazioni ottenute in questo studio e da quelle riportate in letteratura si è proceduto alla formulazione di due nuovi liquidi esca. I liquidi esca sono stati prodotti, individuando un ceppo di batterio acetico idoneo, in sistema di acetificazione in sommerso utilizzando miscele di vino a diversa composizione. Tali liquidi saranno oggetto di applicazione in campo a partire dal mese di Aprile 2015.
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