Riassunto analitico
sono state prese in considerazione acque sotterranee a salinità anomala della Pianura Emiliano-Romagnola al fine di definire la loro origine, studiare le loro variazioni di composizione nel tempo e definirne le cause. sono stati presi in considerazione n° 47 campioni di acque provenienti da pozzi situati nelle provincie di BO, FC, FE, MO, PC, PR, RA, RE, RN, di profondità variabile da 30 a 180m su cui erano disponibili dati analitici per quanto riguarda i componenti principali ed in traccia forniti dalla Agenzia Prevenzione e Ambiente (ARPA) della Regione Emilia Romagna. Si definiscono acque a salinità anomala quelle a contenuto di residuo fisso superiore a 1,5g/l. La composizione chimica di tali acque in tutte le province è dominata da una componente clorurata (contenuto in Cl variabile da 20 mg/l a circa 1000 mg/l) con quantità minori di anioni di bicarbonato e solfato. La composizione cationica di tali acque è prevalentemente sodica con contenuti minori di ioni calcio e magnesio. L'origine di tali acque è da ricercarsi nella presenza di acque a chimismo normale presenti nella coltre Quaternaria che risultano contaminate da acque connate (clorurato sodiche) presenti nelle formazioni Plioceniche e migrate verso l'alto a seguito di stress tettonici o in conseguenza di estrazione di fluidi dagli acquiferi superiori. Tali acque hanno mostrato una variazione di composizione nel tempo, come rilevato dall'analisi di acque effettuate ripetutamente per un tempo superiore a 10 anni. Le analisi ripetute nel tempo hanno rilevato tendenze distinte: alcuni campioni hanno messo in evidenza variazioni brusche in concomitanza con emungimenti di acqua molto elevata. Le analisi delle acque di un numero ridotto di pozzi hanno messo in evidenza lievi variazioni progressive nel tempo non legate a prelievi di acque, di non semplice interpretazione.Probabilmente tali variazioni progressive sono legate al rilascio naturale di elementi intrappolati nei minerali argillosi causate da fenomeni di depressione probabilmente di carattere regionale che inducono una riduzione degli spazi interstiziali.
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