Riassunto analitico
Sorte già a partire dagli anni ’90 per venire incontro all’esigenza di una nicchia di risparmiatori di investire valutando le conseguenze ambientali e sociali dell’attività e delle performance degli emittenti, è però solo negli ultimi anni (anche a causa delle polemiche e delle critiche che hanno investito le agenzie di rating tradizionali, mettendone radicalmente in discussione credibilità ed autorevolezza)che le agenzie di Rating “Etico” o, meglio, Environmental, Social and Governance (ESG) sono giunte alla notorietà. L’obiettivo di questo elaborato è, dunque, quello di cercare di comprendere quali siano le caratteristiche del Rating Environmental, Social and Governance (ESG), che cosa vada a valutare, come lo faccia e quale eventualmente sia il suo valore aggiunto rispetto al rating tradizionale. Nello specifico, si analizzeranno e confronteranno i modelli di cinque tra le più importanti Agenzie di Rating ESG in Europa. Per inquadrare meglio l’argomento oggetto di tesi, il primo capitolo s’incentrerà sui temi della Finanza Etica, dei Sustainable and Responsible Investments e del Rating Environmental, Social and Governance (ESG). Anzitutto, si spiegherà che cosa s’intenda per Finanza Etica, espressione imprecisa e non tecnica che ha però il vantaggio di definire immediatamente quale sia il «campo da gioco», se ne ripercorrerà brevemente la storia dalle origini ai giorni nostri, chiarendo il complesso rapporto esistente tra etica ed economia e mettendo in luce quali ragioni ed esigenze ne hanno determinato la nascita. Poi, ci si concentrerà sugli investimenti SRI, acronimo nato per indicare il Socially Responsible Investment e che oggi sta per Sustainable and Responsible Investment, lo strumento principale della più recente evoluzione della Finanza Etica, la Finanza SRI appunto, che cerca di coniugare motivazioni di ordine etico e motivazioni di ordine economico-finanziario attribuendo un ruolo centrale al concetto di sostenibilità. Si presenterà l’attuale situazione dello SRI in Europa (si pensi che, nel 2014, i fondi europei socialmente responsabili sono arrivati a rappresentare circa 127 miliardi di euro) ed in Italia. Infine, si presenterà il Rating ESG, si spiegheranno le motivazioni che hanno portato questa denominazione a prevalere su quella più nota e più generica di Rating Etico e se ne illustreranno peculiarità e limiti. Nel secondo capitolo, fulcro di questo lavoro, verranno esposti, analizzati e comparati i modelli di Rating ESG adottati dalle cinque principali ESG Rating Agencies europee: 1. ECPI; 2. EIRIS; 3. oekom research AG; 4. Standard Ethics; 5. Vigeo. Dopo aver chiarito le ragioni metodologiche che hanno portato alla scelta di questi cinque soggetti e averne descritto storia e struttura, ci si concentrerà sulle metodologie da loro impiegate nella formulazione dei rating ESG di imprese e Stati. I cinque modelli di Rating ESG saranno successivamente confrontati per riuscire meglio ad individuarne i punti di forza e di debolezza, prestando un’attenzione particolare al modello di business su cui poggiano. Nel terzo ed ultimo capitolo, infine, si proporrà un case study: Pirelli & C. SpA, azienda leader nel settore degli pneumatici, che ha deciso di fare della sostenibilità un elemento centrale del proprio business integrando nella strategia aziendale le tematiche ESG e divenendo, per questo, oggetto di rating da parte delle cinque Agenzie ESG analizzate. La decisione di presentare un caso di studio è stata dettata dalla volontà di ricondurre gli astratti modelli teorici descritti nel capitolo precedente alla concretezza dell’esperienza di una grande impresa quotata che si impegna a rimanere economicamente competitiva sul lungo periodo.
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