Riassunto analitico
Il tema di questo lavoro è l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali alla luce dei recenti interventi legislativi che hanno innovato l’intera materia imprimendo al processo associativo, di cui si discute da oltre vent’anni, una inattesa accelerazione nei tempi di realizzazione. Ci troviamo, infatti, in un momento storico nel quale le gestioni associate, da sempre promosse sulla base di valutazioni volontarie dei comuni interessati, debbono confrontarsi con precise prescrizioni normative. L’obiettivo di questo lavoro è focalizzare l’attenzione sul rapido e profondo ripensamento avvenuto nella gestione delle funzioni fondamentali affidate ai comuni, a partire dalla definizione delle funzioni stesse, e analizzare le concrete forme di cooperazione attraverso le quali gli enti locali stanno recependo la riforma. Dopo aver ripercorso le fonti normative statali che disciplinano la materia, a partire dal Testo Unico sull’Ordinamento delle Autonomie Locali del 1990 fino al disegno di legge n. 1542 - cosiddetto disegno di legge Delrio “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, attualmente all’esame del Parlamento, viene approfondita la legislazione della Regione del Veneto ed il ruolo da essa svolto nell’individuazione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione associata delle funzioni fondamentali, l’efficace funzionamento amministrativo degli enti locali e l’efficiente produzione ed erogazione di servizi. Sebbene all’interno di un unico quadro normativo nazionale, le modalità con cui è stata recepita a livello regionale la normativa statale sono state diverse in quanto le Regioni, tenendo conto delle specificità territoriali, hanno adottato politiche volte a favorire e governare in modo più o meno diretto il processo di gestione associata delle funzioni fondamentali. Vengono poi illustrate le forme e gli strumenti di aggregazione delle funzioni e dei servizi, in particolare le unioni di comuni e le convenzioni, anche attraverso un’analisi dei punti di forza e delle criticità di ciascun istituto. Viene quindi presa in considerazione la programmazione e la pianificazione delle forme di gestione associata in provincia di Treviso (unica provincia fino al 2013 a non contare neppure un’unione di comuni) ed illustrate alcune delle esperienze più recenti. A conclusione, viene proposta l’esperienza, realizzata attraverso l’istituto della convenzione, dei Comuni trevigiani di Pieve di Soligo e Refrontolo ed illustrato il percorso condotto in parallelo dalle due amministrazioni con altri quattro comuni dell’area del Quartier del Piave e del Feletto per la costituzione dell’unione di comuni.
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