Riassunto analitico
Questo elaborato ha lo scopo di descrivere, indagare e confrontare l’educazione cosmica montessoriana e la Philosophy for Children, conosciuta anche con l’acronimo P4C, focalizzando l’attenzione sui principi, le strategie e gli strumenti attraverso i quali questi due approcci contribuiscono a promuovere lo sviluppo di un pensiero complesso a partire dalla scuola primaria. Nel primo capitolo della tesi l’attenzione sarà focalizzata sulle ragioni e le necessità di promuovere un’educazione al pensiero fin dai primi anni di scuola. In prima luogo, verrà descritto come nel corso del tempo è cambiata la concezione del pensiero in filosofia e psicologia; dopodiché si cercherà di individuare quali siano le abilità di pensiero più efficaci e che dovrebbero essere coltivate anche a scuola, prendendo come riferimento il saggio di John Dewey "Come Pensiamo". Si cercherà poi di definire come dovrebbe delinearsi un’agenzia formativa che miri a promuovere processi di pensiero di qualità a partire dal saggio "Ragionare con il Discorso" di Marina Santi che indica le principali caratteristiche di “una scuola come luogo per pensare”. Inoltre, verranno anche analizzate le raccomandazioni contenute nelle Indicazioni Nazionali, per ribadire come lo sviluppo di capacità riflessive e dialogiche sia uno degli obiettivi che la scuola dovrebbe porsi. Nel secondo capitolo verrà descritta la concezione multidimensionale del pensiero di Matthew Lipman e i principali aspetti che delineano il curricolo della P4C. Nello specifico, verranno illustrate le fasi di una sessione di P4C, i racconti che caratterizzano il curricolo, la configurazione del gruppo-classe come “Comunità di Ricerca” e infine i ruoli e le competenze del facilitatore che media la discussione filosofica in classe. Il capitolo successivo sarà invece dedicato al contributo di Maria Montessori a partire da quella che è la sua concezione rivoluzionaria dell’infanzia, i principi cardine del suo metodo e le diverse fasi di sviluppo delle facoltà fisiche e psichiche del bambino. Nel medesimo capitolo verrà eseguito un affondo sull’educazione cosmica montessoriana che verrà illustrata sia da un punto di vista epistemologico che metodologico. Dopo aver descritto i principi che si pongono alla base del piano cosmico, particolare attenzione verrà riservata al ruolo delle favole cosmiche come espedienti per stimolare la curiosità e la meraviglia dei bambini nei confronti della realtà che li circonda. Infine, verranno illustrati i ruoli e le competenze che l’insegnante montessoriana assume nell’accompagnare i bambini alla scoperta del cosmo. Nel quarto capitolo P4C e educazione cosmica verranno confrontate, evidenziandone connessioni e divergenze. Nello specifico, verrà indagato come i racconti della P4C e le favole cosmiche suscitino nel bambino una molteplicità di interrogativi e suggestioni da cui possono scaturire riflessioni ricche e complesse. P4C e educazione cosmica verranno discusse anche per quanto riguarda l'ambiente di apprendimento entro il quale esse si realizzano che si delinea come un luogo di interazione e co-costruzione del sapere. Il confronto riguarderà anche gli aspetti che accomunano e che distinguono le competenze, i ruoli e gli atteggiamenti che il facilitatore della P4C e l’insegnante montessoriana rispettivamente assumono. Inoltre, verrà approfondito il carattere spiccatamente etico ed improntato all’educazione civica e affettiva che caratterizza entrambi gli approcci educativi. Infine, si analizzeranno il racconto di "Pixie" e la terza favola cosmica, cercando di evidenziare differenze e possibili punti in comune per quanto riguarda la struttura narrativa, i personaggi, l’ambientazione, i contenuti e l’attenzione nei confronti dei processi di pensiero.
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