Riassunto analitico
A partire da un approfondimento storico-sociologico sui flussi migratori che vedono tra gli attori della migrazione anche soggetti di minore età, l’elaborato presentato ha inteso porre un focus sulla categoria migratoria dei minori stranieri non accompagnati, ponendo lo sguardo sull’eterogeneità delle motivazioni e dei fattori che stanno alla base del loro progetto migratorio. All’interno di una cornice normativa sulla tutela di questi soggetti migranti, che ha visto nella recente Legge Zampa l’introduzione di pratiche di accoglienza – in termini di affido familiare e tutela volontaria – volte a costruire opportunities funzionali all’espressione del loro diritto all’agency in relazione alla realizzazione del proprio progetto di vita, si è inteso condurre un approfondimento rispetto ai fattori, ai contesti e alle pratiche che, pur contemplando la dimensione di vulnerabilità dei minori stranieri non accompagnati, si muovono in una prospettiva di promozione della loro partecipazione attiva e, quindi, della loro competenza ad agire in funzione della realizzazione delle proprie aspirazioni in termini di progettualità futura. Partendo da un’analisi delle criticità e delle contraddizioni in materia di accoglienza e di inclusione sociale e di integrazione scolastico-formativa e professionale emerse dagli esiti di ricerche svolte da diversi enti e nell’ambito di differenti contesti territoriali, si è voluto indagare come nella prospettiva della care by the community le pratiche dell’affido familiare e della tutela volontaria si configurino come chances di promozione dell’agency in materia di accoglienza e come, in una cornice interculturale di intervento nei contesti scolastici ed extrascolastici, gli approcci basati su forme e proposte di apprendimento esperienziale, sulla peer education e sulla valorizzazione delle soft skills dei minori stranieri non accompagnati siano funzionali alla loro presa di parola e partecipazione. Al fine di approfondire quanto emerso dalle analisi compiute su esiti di ricerche e indagini, si è proceduto allo studio di due casi specifici, incentrati su due forme diverse di accoglienza: il Progetto Welchome realizzato nel Comune di Modena, che pone al centro dell’intervento la rete sociale valorizzando il contributo della società civile in una prospettiva di care by the community e Casa Abba della Cooperativa DoMani di Bologna, che propone un’accoglienza in comunità, muovendosi nell’orizzonte di un approccio dialogico e promotore dell'agency del minore a partire da una presa di coscienza delle skills e delle risorse personali e contestuali su cui poter fare affidamento, facilitandone la partecipazione attiva alla pianificazione e realizzazione del proprio progetto di vita.
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