Riassunto analitico
Il restauro, mirato alla conservazione, preservazione e al ripristino di auto classiche è una pratica storica di grande responsabilità che necessita di essere integrata e riadattata alle nuove tecnologie, protagoniste del futuro dell’industria automobilistica. L’indisponibilità di matematiche 3D e la necessità di dover reindustrializzare prodotti obsoleti attraverso processi diversi dagli originari, costituiscono le principali criticità protagoniste di questo settore, che necessitano di essere trattate e risolte nel modo più efficiente possibile. Riportare in vita componenti ideati e realizzati in un epoca tecnologicamente lontana da quella odierna, in casi frequenti, risulta essere un onere complesso e ricco di insidie che solo attraverso l’adozione di alcune delle più innovative tecnologie può essere portato a termine con successo. La ricostruzione delle matematiche 3D costituisce il passo fondamentale da compiere per poter impostare un restauro, che sarà effettuato attingendo, ove reperibili, ai disegni tecnici originali, o sfruttando una procedura di modellazione basata su scansioni tridimensionali, realizzate attraverso Reverse Engineering. Il modello ottenuto sarà dunque ottimizzato per la tecnica produttiva che più si presta ad applicazioni a ridotti volumi produttivi e che garantisce, allo stato attuale, il miglior compromesso tra qualità del risultato e complessità di processo, che per i componenti attenzionati in questa trattazione, si identifica nel Metal Additive Manufacturing. La grande sinergia tra queste due scienze ha ispirato la formulazione di una metodologia di restauro che sia in grado di fornire gli strumenti più adeguati ed efficaci a trattare i casi di restauro costruttivamente e tecnologicamente più complessi. Un caso restauro è considerabile complesso quando è coinvolto un componente strutturale, dal design articolato, originariamente realizzato per fusione, di cui non sono stati custoditi nel tempo i rispettivi disegni tecnici e le attrezzature necessarie alla produzione. Nella presente trattazione verrà dimostrato, attraverso un caso pratico che si identifica in questo archetipo, come la metodologia proposta possa garantire un risultato soddisfacente in termini qualitativi e prestazionali, nel pieno rispetto del contenimento dei tempi e dei costi di produzione. Il componente in esame è la coppa del comando cambio appartenente alla vettura Ferrari 275 P, celebre modello che ha segnato la storia del mondiale sport prototipi negli anni ’60, il cui emblematico caso di restauro è stato affrontato e portato al termine con successo, proprio attraverso l’applicazione della metodologia proposta. Quest’ultima non è tuttavia da intendersi come universalmente applicabile nella sua interezza ad ogni elemento costituente una vettura, ma è in grado di fornire un approccio chiaro, ripetibile e affidabile al problema del restauro nell'industria moderna.
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