Riassunto analitico
La tesi si struttura in tre capitoli di cui il primo affronta lo sport da un punto di vista storico, il secondo da un punto di vista educativo-pedagogico e il terzo da un punto di vista etico-filosofico.
Nel primo capitolo, "Breve excursus storico sull’attività motoria", vi è una panoramica abbastanza coincisa di come la pratica motoria si sia evoluta fino a divenire lo sport che oggi conosciamo. Attraverso i principali snodi storici è possibile individuare le diverse finalità con cui lo sport è stato praticato e i differenti significati che via via gli sono stati attribuiti.
Il secondo capitolo, "Il valore educativo dello sport e la poliedricità della figura dell’allenatore", tratta dei valori intrinseci e degli aspetti etici insiti nello sport, che lo rendono una pratica capace di formare la persona in modo onnicomprensivo, integrando l’aspetto fisico, cognitivo ed etico di cui c'è bisogno per evolversi in modo pieno ed equilibrato. Inoltre una parte è dedicata dedicata a ciò che caratterizza gli eventi educativi, come complessità, l’imprevedibilità e la polarità pedagogica, che auspicabilmente l’allenatore deve conoscere, e in un'altra parte viene inquadrata ed approfondita la figura dell’educatore, la sua identità, i suoi valori e competenze. Infine si analizza tutto quel bagaglio conoscitivo che l’allenatore deve possedere e coltivare sia per essere un buon educatore, sia per divenire un esemplare morale alla luce della teoria filosofica presentata nel terzo capitolo.
Nel terzo capitolo, "L’esemplarismo morale dell’allenatore: una sfida pedagogica entro la cornice filosofica di linda T. Zagzebski", viene presentata la teoria dell’esemplarismo morale che è peculiarmente caratterizzata dall’individuazione delle virtù, anziché in concetti, in aspetti caratteriali e comportamentali insiti in una persona, la quale attraverso il suo agire incarna un’eccellenza morale e diviene ammirabile. E' il sentimento di ammirazione provato per gli esemplari che motiva ad agire emulando le loro azioni e comportamenti. L’emozione viene descritta come un amalgama affettiva e cognitiva inscindibile: ciò che spinge all’azione è la parte affettiva, che inevitabilmente richiama l’attenzione nell’enorme influenza delle emozioni nei processi di apprendimento. Emerge dalla teoria esemplarista un significativo potenziale educativo che identifica gli eroi e i saggi della letteratura e della storia come esempi a cui ispirarsi, ma individua anche esemplari ordinari, ovvero quelli che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni, i quali ci colpiscono per certi aspetti e non per altri, divenendo in un solo momento sia imitabili per delle virtù evidenti, sia simili a noi e dunque raggiungibili per via del fatto che non sono perfetti.
La tesi che sostengo è che gli insegnanti, i maestri, gli educatori e gli allenatori sono in una posizione privilegiata per divenire esemplari morali per i loro allievi ed è importante che tendano ad essere dei buoni esempi di quelle competenze e sensibilità che sono alla base delle caratteristiche che gli permettono di essere persone ammirabili. In altre parole la competenza comunicativa, relazionale e la capacità riflessiva e osservativa sono quelle che permettono agli individui di agire in modo significativo per sé stessi e per gli altri, dunque coltivarle e trasmetterle significa educare i ragazzi al dialogo, al confronto, alla capacità di espressione, di relazione, dunque di arricchimento interiore, di introspezione e di comprensione di sé stessi e degli altri. Questo non può che avere risvolti positivi per la persona e per la società, indipendentemente dai settori e dai campi in cui ognuno deciderà di spendere queste qualità, portando un significativo benessere sociale che oggi è ancora lungi dall’essere realtà.
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