Riassunto analitico
Il lavoro di tesi relativo allo Smart working in fase emergenziale nella Pubblica Amministrazione nasce dall'esigenza di analizzare un istituto ormai ampiamente diffuso nel settore privato, ma che nel pubblico impiego ha subito una diffusione esponenziale come conseguenza alla pandemia. L'obiettivo è quello di mettere a fuoco le normative in vigore, confrontarle con quelle relative allo Smart working ordinario e indagare le criticità emerse a seguito della sua introduzione forzata e repentina nel settore pubblico. Questa nuova modalità lavorativa ha permesso alla Pubblica Amministrazione di continuare ad erogare servizi e prestazioni ai cittadini e al contempo di tutelare la salute dei lavoratori, limitando il rischio di contagio da Covid-19. L'elevato livello di flessibilità e adattabilità ha consentito di soddisfare le esigenze delle aziende pubbliche, semplificando tutti quei procedimenti che avrebbero richiesto troppo tempo di preparazione e che non avrebbero consentito di attuarlo in una situazione d'emergenza come quella attuale. La mia esperienza come tirocinante presso l’Azienda USL di Parma- Distretto di Fidenza nel periodo immediatamente successivo al lockdown, imposto dal Governo a marzo 2020, mi ha permesso di sperimentare lo Smart working e di comprendere come è stato organizzato e gestito in una realtà in cui non era ancora stato adottato. Attraverso l’intervista al Direttore del Distretto di Fidenza, dott. Ermenegildo Deolmi, ho cercato di evidenziare quali sono state le modalità di attivazione, la formazione, le buone pratiche, i benefici ed in particolare le criticità che hanno accompagnato questa innovazione aziendale. A seguito della ricerca effettuata sono state ipotizzate delle soluzioni di miglioramento di alcuni elementi critici che possono permettere una migliore organizzazione, una riduzione dei costi e che in futuro potrebbero rendere ancora più efficiente l'adozione dello Smart working.
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