Riassunto analitico
La società postmoderna ha notevolmente contribuito all'evoluzione del discorso di marca. La teoria semiotica, negli ultimi anni, si è insidiata in differenti e nuovi campi territoriali, quali il marketing, per approfondire la ricerca e restituire una maggior comprensione e intelligibilità della strategia di marca. A partire da un tale contesto, il seguente caso d'analisi, si prefigge di indagare un tipo particolare di comunicazione di marca, rappresentato da una recente tendenza generale dei brand di lusso, di avvalersi del mezzo cinematografico, per la messa in discorso e la divulgazione in rete delle proprie narrazioni. Si è voluto riporre l'interesse su un caso esemplare di questo connubio discorsivo, il cortometraggio “Lady blue Shanghai”, diretto da David Lynch per Dior. Indagando soprattutto in che modo, la particolarità del cinema surrealista lynchiano, risultante di una collaborazione e alleanza all'interno del discorso pubblicitario, si dimostra una strategia pertinente ed efficace per il barnd. Fornendo le coordinate generali del contesto comunicativo si è introdotta una riflessione sull'intertestualità; osservando quali elementi e simboli, rintracciati nel cinema d'avanguardia in questione, risultino significativi per la comprensione del testo stesso. L'analisi narrativa dello spot, quale primo approccio semiotico, ha però per lo più evidenziato la necessità di superare il mero tentativo di ricostruzione logica causale, per concentrarsi piuttosto su un'analisi passionale. Quest'ultima, dimostra di essere l'indagine più appropriata, tanto per il fatto che, il discorso passionale, rappresenta una tendenza sempre maggiore all'interno del fare pubblicitario, quanto per quello che, il “cinema del sentire” di Lynch, sia prima di tutto una rappresentazione di passioni, emozioni, intuizioni e sensazioni. Con l'obiettivo di indagare il modo in cui, il cinema d'avanguardia e il surrealismo lynchiano, contribuiscano ad arricchire quel sistema di valori che Dior è interessato a comunicare, si sono avanzate alcune riflessioni su questa relazione tra cinema e pubblicità.
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