Riassunto analitico
Durante la recente crisi economica e finanziaria, il ruolo dei CONSORZI DI GARANZIA COLLETTIVA FIDI (CONFIDI) è stato oggetto di rinnovato interesse, in particolar modo per l’attività prestata a favore delle PMI, per le quali è stato empiricamente dimostrato vi siano maggiori difficoltà di accesso al mercato del credito rispetto alle imprese più grandi, a causa dell’elevato grado di asimmetria informativa che caratterizza le relazioni creditizie. Il primo capitolo del presente elaborato si pone l’obiettivo di fornire in primis un inquadramento generale in merito alle funzioni e operatività dei CONFIDI e del relativo ruolo nel mercato finanziario, tracciandone le origini storiche. Nel secondo capitolo si procede all’esame degli aspetti legati all’attività di erogazione delle garanzie, concentrando l’attenzione sulle tipologie e natura giuridica di queste ultime, per poi approfondire la cosiddetta “controgaranzia”, soffermandosi sulla trattazione degli istituti presso i quali tipicamente i CONFIDI si rivolgono per la condivisione dell’alea creditizia. Si entra così nel vivo degli aspetti organizzativi e gestionali alla base della politica di concessione delle garanzie, provvedendo a delineare le fasi del processo produttivo degli enti di garanzia e soffermandosi sugli elementi essenziali dell’iter di istruttoria e valutazione del merito creditizio, per poi arrivare a trattare le fasi di monitoraggio delle posizioni garantite e gestione delle insolvenze mediante apposite procedure di recupero. Nel terzo capitolo si procede alla trattazione degli aspetti di natura legale del settore, ripercorrendo le principali fasi di sviluppo della disciplina regolamentare. Partendo dai primi processi risalenti agli anni Cinquanta con la Legge Quadro del settore artigiano del 1956, si fornisce un inquadramento normativo generale per quanto attiene alle disposizioni vigenti precedentemente la prima riforma organica sui CONFIDI del 2003, la cosiddetta "Legge Quadro sui CONFIDI" per poi procedere all'esame della "Legge Finanziaria 2004" mediante la quale veniva introdotta la distinzione tra CONFIDI 106 e 107. Si entra quindi nel vivo della "Riforma del Titolo V TUB" attuata mediante D.Lgs. n. 141/2010, per mezzo della quale si prevede l'abrogazione della doppia iscrizione negli elenchi ex art. 106-107 TUB e l'istituzione dei cosiddetti CONFIDI maggiori (o vigilati), obbligati ad iscriversi nell'Albo Unico degli Intermediari Finanziari non bancari di cui all'art. 106 TUB, e dei CONFIDI minori (o non vigilati) tenuti ad iscriversi in un apposito elenco ex art. 112 TUB gestito dall'Organismo previsto all'art. 112-bis TUB. Il quadro regolamentare, infine, viene completato con l'esame della Circolare di Banca d'Italia n. 288/2015 e del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 53/2015: con tale decreto viene data attuazione a varie norme contenute nel D.Lgs. n. 141/2010, anche se per il completamento dell'iter attuativo si è in attesa dell'approvazione del Regolamento che detta disposizioni in merito ai poteri e modalità di funzionamento dell'Organismo di cui all'art. 112-bis TUB.
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