Riassunto analitico
Lo scopo di questo lavoro è l’analisi della figura del mafioso nel cinema italiano contemporaneo, prendendo in esame sette opere cinematografiche: I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000); Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino (2004); Alla luce del sole di Roberto Faenza (2006); Il dolce e l’amaro di Andrea Porporati (2007); L’uomo di vetro di Stefano Incerti (2007); La siciliana ribelle di Marco Amenta (2009) e La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif).
Il primo capitolo è un excursus sulla crisi che ha colpito l’industria del cinema dagli anni Novanta fino ai nostri giorni e sull’evoluzione del cinema italiano contemporaneo in generale.
Il secondo capitolo si concentra sulle origini e la struttura di Cosa Nostra, con approfondimenti riguardanti gli affari dell’Onorata società e il ruolo che le donne ricoprono all’interno dell’organizzazione.
Il terzo capitolo si occupa dell’analisi di quattro film: I cento passi di Marco Tullio Giordana, Alla luce del sole di Roberto Faenza, La siciliana ribelle di Marco Amenta e La mafia uccide solo d’estate di Pif. L’elemento che accomuna tutti e quattro i film è il punto di vista che per tutti è quello di personaggi dell’antimafia.
Il quarto capitolo si occupa dell’analisi di altri tre film: Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino, Il dolce e l’amaro di Andrea Porporati e L’uomo di vetro di Stefano Incerti. Il punto in comune dei film è il punto di vista che in questo caso è quello dei mafiosi.
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Abstract
The aim of this thesis is to analyse the representation of the mafioso in contemporary Italian cinema through seven movies: Marco Tullio Giordana’s I cento passi (2000); Paolo Sorrentino’s Le conseguenze dell’amore (2004); Roberto Faenza’s Alla luce del sole (2006); Andrea Porporati’s Il dolce e l’amaro (2007); Stefano Incerti’s L’uomo di vetro (2007); Marco Amenta’s La siciliana ribelle (2009) and Pierfrancesco Diliberto’s La mafia uccide solo d’estate (2013).
The first chapter is about the crisis that affected the cinema industry from the Nineties until now, focusing on the government grants for films of cultural interest, the legislation that regulate the investment in the cinema industry and the relationship with the television.
The second chapter is about the origins and structure of Cosa Nostra, the Sicilian mafia, focusing on its business and the women’s role inside the organisation.
The third chapter is an analysis of four movies: Marco Tullio Giordana’s I cento passi, Roberto Faenza’s Alla luce del sole, Marco Amenta’s La siciliana ribelle and Pierfrancesco Diliberto’s La mafia uccide solo d’estate. All these movies have one thing in common: they are narrated through the point of view of people who opposed the mafia.
In the fourth and last chapter we analyse the remaining three movies: Paolo Sorrentino’s Le conseguenze dell’amore, Andrea Porporati’s Il dolce e l’amaro and Stefano Incerti’s L’uomo di vetro. This time the point of view through which they are narrated is that of the mafioso.
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