Riassunto analitico
“Don’t make me think”: è questa la prima legge dell’usabilità di un sito web secondo Steve Krug. Ogni pagina, di qualsiasi sito, dovrebbe risultare autoevidente e autoesplicativa agli occhi dell’utente, permettendogli di usufruirne senza alcuno sforzo, senza pensare se quello che sta facendo sia giusto o sbagliato. Ogni interfaccia dovrebbe essere concepita e ideata al fine di rendere il più fluente possibile la User Experience, dovrebbe quindi essere pensata per rispondere alle esigenze dell’utente finale, prediligendo l’aspetto pratico a quello puramente estetico. Non sempre, però, questo è quello che si ottiene, non solo per una volontaria ostinazione a realizzare un sito “bello ma fuori dagli schemi”, ma anche per l’involontaria cecità, dovuta all'occhio professionale, verso quei particolari che possono trasformarsi in problematiche per l’utente durante la navigazione. Individuare eventuali criticità (di qualsiasi natura e origine) è possibile ed è buona norma che venga fatto prima della messa online del sito. Come? Attraverso lo User Testing e la scrittura di task appropriati. Lo User Testing ha una grande importanza: permette di verificare se il lavoro svolto durante le fasi progettuali del sito ha dato vita a un prodotto efficiente e dove si annidano i problemi, qualora fossero presenti. Il test, guidato da un facilitatore, viene condotto su dei soggetti, preferibilmente scelti in seguito a un’analisi specifica dei profili di utenza del sito, ai quali vengono fatti eseguire determinati compiti, i task, al fine di raccogliere dati e informazioni legate al loro comportamento reale ed effettivo durante la navigazione. Grazie allo User Testing è possibile capire come l’utente si muove all'interno delle pagine di un sito e quali sono i ragionamenti che lo guidano durante la navigazione. Tramite questi movimenti e ragionamenti, non solo osservati in tempo reale, ma anche registrati per consultazioni successive, si identificano le criticità e i colli di bottiglia presenti nell'interfaccia, che diverranno poi oggetto di opportune modifiche per essere eliminati. Affinché il test di usabilità si riveli realmente efficace, è necessaria la stesura di compiti appropriati e specifici, plasmati in relazione al sito oggetto d’esame. Questi compiti, detti task, ricoprono un ruolo molto importante, se non fondamentale, ai fini dei risultati del test stesso, quindi devono essere ideati in maniera che l’utente sia stimolato a interagire con l’interfaccia nel modo più completo possibile. Nonostante la rilevanza dei task, non esiste una vera e propria letteratura riconosciuta universalmente, piuttosto si possono consultare indicazioni, pareri, guide e consigli nati dall'esperienza di chi, da anni, come il Nielsen Norman Group, si occupa di Usability Testing. La teoria è l’aspetto focale di questa tesi, ma poiché la pratica non può e non deve essere messa in secondo piano, l’intervista effettuata a Iolao Cocco, UX Analyst di un’importante azienda internazionale, offre uno spaccato reale e tangibile di tutto ciò che è legato all'utilizzo concreto delle nozioni relative allo User Testing e alla stesura dei task.
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