Riassunto analitico
Il diritto all’acqua e l’acqua come bene comune e diritto umano sono assolutamente centrali nel panorama contemporaneo, tanto da profilarsi come fondamentali nel prossimo futuro; e tuttavia non si tratta di affermazioni sempre ovvie. In proposito, infatti, si corre sempre il rischio di trattare con conclusioni scontate o azzardate risorse importanti. Così, la definizione del diritto all’acqua come diritto fondamentale, da una parte potrebbe risultare scontata, se pensiamo all’acqua come la madre di tutte le forme di vita e nell’ottica del cittadino comune. Dall’altra, la stessa può risultare meno chiara se la interpretiamo in senso strettamente giuridico, e, soprattutto, se ragioniamo in termini di “effettività” del diritto, anche tenuto conto del panorama globale in cui si è sviluppato tale concetto, prima internazionale e successivamente in ogni realtà statale, ivi compresa la nostra ove il diritto all’acqua non è contemplato attraverso un riferimento diretto o indiretto tra i diritti sociali.Il percorso storico del servizio idrico in Italia consente sia di comprendere l’importante evoluzione che ha portato al riconoscimento della natura pubblica delle acque nel nostro paese, sia la formazione dell’attuale assetto normativo delle forme di gestione del servizio idrico. Dall’analisi della normativa di settore emerge inoltre una sostanziale impossibilità di separare l’attività di gestione da quella di erogazione del servizio. In proposito, è significativo il referendum del giugno 2011, con il quale i cittadini hanno deciso che il servizio idrico debba rimanere pubblico. Ciò in quanto, essendo l’acqua un bene vitale, essa deve essere trattata diversamente rispetto agli altri prodotti del libero mercato. In questo contesto assume allora rilevanza il tema della regolazione e della vigilanza, sia che si tratti di gestione pubblica sia che si tratti di gestione privata, in un universo in cui entrambe possono, e forse debbono, poter coesistere, affinché il modello prescelto sia conformato su specifiche esigenze di carattere politico, economico, territoriale e perfino culturale.In conclusione, la presentazione dei fattori determinanti nella scelta della gestione dell’acqua tra privato e pubblico consente di avanzare proposte su quale forma di controllo sia preferibile rispetto all’altra per un intervento efficace ed efficiente che garantisca la tutela dei diritti dei singoli.
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