Riassunto analitico
Nella letteratura inglese, Sir Walter Scott ha indubbiamente segnato la Storia. I suoi romanzi storici hanno influenzato generazioni di scrittori e continuano ancora oggi a suggestionare lettori e autori. Le sue opere sono estremamente duttili, un efficace strumento educativo e una potente fonte di stimoli per l’immaginazione di adulti e ragazzi. Le sue narrazioni raccontano la vita di uomini e donne di epoche passate, intrecciando avventura, amore, coraggio ed eroismo. Tuttavia, la complessità di tali testi, soprattutto se scritti con parole arcaiche, eco di tempi lontani, può sembrare spesso un mondo alieno per i giovani lettori, sia a causa della difficoltà del linguaggio che dei temi trattati. Come spiega Avrom Fleishman, “la narrativa storica, come tutta l’arte, racconta una qualche forma di verità, ma chiaramente, non la racconta in modo diretto. Per lo stesso motivo, la Storia stessa non racconta verità univoche e assolute” (Fleishman, 1971). In risposta a questa sfida, numerosi autori ed editori hanno intrapreso un cammino parallelo, di “traduzione” o, meglio ancora, di “adattamento” dei romanzi storici per un pubblico giovane. Lo scopo della mia tesi è esplorare le strategie metanarrative utilizzate in tre diversi adattamenti di Ivanhoe di Sir Walter Scott. L’analisi della modalità di trasformazione del testo mostrerà come gli autori hanno risposto alle esigenze e agli interessi di bambini e giovani adulti, mediante reinterpretazioni culturali specifiche. Attraverso il confronto di questi adattamenti verrà esaminato, non solo, come il linguaggio e la complessità delle trame siano stati modificati, ma anche come i temi e l’atmosfera storica dell’opera originale siano stati mantenuti e rielaborati per adeguarsi al contesto culturale di arrivo. Infine, in questa tesi si fornirà un resoconto della ricezione e dell’influenza di Scott in Italia dal XX secolo ad oggi, prendendo in considerazione nuove traduzioni, edizioni e adattamenti. Il mio obiettivo è fare luce su come questi adattamenti riescano a connettere i giovani lettori con il ricco patrimonio letterario della Gran Bretagna, aprendo le porte alla scoperta di mondi lontani e storie indimenticabili. A tal fine, esaminerò tre adattamenti del romanzo Ivanhoe (1819) di Walter Scott: Ivanhoe (1954), Ivanhoe (1986) e Ivanhoe (2022). In conclusione, osserverò criticamente il valore e il potenziale che queste opere possono esprimere attraverso le strategie di trasposizione che editori e autori hanno implementato per la traduzione e l’adattamento del testo fonte, mantenendo intatta l’eredità linguistica e culturale per le nuove generazioni.
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