Riassunto analitico
Il sistema endocannabinoide è una diffusa rete neuromodulatoria coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso centrale e in molti processi cognitivi e fisiologici. Questo sistema è costituito principalmente da due tipi di recettori, CB1 e CB2: entrambi sono recettori accoppiati a proteine G (GPCR), di natura per la più inibitoria. A questi recettori possono legarsi diversi tipi di molecole, come ligandi endogeni o sostanze xenobiotiche. Pertanto, la selettività funzionale e le differenze nell'efficacia intrinseca tra i vari ligandi, sottolineano l'importanza negli studi preclinici di abbinare in modo appropriato il ligando che verrà utilizzato con la domanda posta. Il recettore CB2 è un bersaglio terapeutico promettente, in particolare per i disturbi infiammatori e il dolore. Gli sforzi della chimica farmaceutica hanno prodotto ligandi selettivi con un'ampia gamma di strutture centrali. Attualmente, il concetto di fitocannabinoide non è più limitato ai principi attivi della Cannabis sativa, e un certo numero di componenti sono stati identificati in specie diverse dalla Cannabis; l’azione avviene sempre attraverso la mediazione dei recettori dei cannabinoidi. Esempi studiati e riportati possono essere Rhododendron spp., Magnolia officinalis, Piper nigrum, Echinacea spp. e alcune specie di funghi come Ganoderma spp. Echinacea spp., ad esempio, è stata molto studiata per i propri effetti immunostimolanti e antinfiammatori: questi effetti, legati all’azione del recettore CB2, sono stati approfonditi per polifenoli bioattivi, polichetidi complessi, terpeni e alcaloidi; recentemente, sono state prese in considerazione anche le alchilammidi, derivate dagli acidi grassi, che rappresentano un buon bersaglio farmacologico. Tra i numerosi composti di origine vegetale studiati per le loro bioattività, il β-cariofillene (BCP), componente primario di diversi oli essenziali, ha suscitato un crescente interesse per le proprietà farmacologiche e il potenziale terapeutico. L’aspetto positivo di questa azione è dettato della sua attività agonista sul recettore CB2 e della mancanza di sostanziale affinità per il CB1, che ne determinerebbe gli effetti psicoattivi. Sono stati riportati effetti antitumorali, neuroprotettivi, cardioprotettivi, attività antiossidante e antinfiammatoria. Il BCP ha anche un grande impatto sulle malattie metaboliche come l'obesità, la steatosi epatica e il diabete mellito di tipo 2.
|