Riassunto analitico
Negli ultimi 50 anni l’ingegneria sismica ha avuto grande sviluppo, ciononostante i danni dovuti a terremoti sono ancora elevati, come dimostrano anche gli eventi sismici recenti che hanno colpito il nostro territorio nel 2012. Lo stato di conoscenze attuali permette di effettuare stime probabilistiche di periodicità ed intensità dei terremoti, pur restando fenomeni naturali non prevedibili. Una possibile strategia di difesa dal rischio sismico è quella di migliorare la qualità del costruito esistente riducendone la danneggiabilità a livelli ritenuti accettabili, che sono implicitamente ottenuti nelle nuove costruzioni con l’osservanza delle norme antisismiche. Per gli edifici esistenti è necessaria la valutazione della vulnerabilità sismica, che consiste nella previsione degli effetti causati da possibili eventi sismici. La procedura da adottare per avere una conoscenza del comportamento dinamico delle strutture esistenti risulta particolarmente complessa dal punto di vista operativo e onerosa in termini di tempo ed economici (anche su un edificio singolo). In un’ottica di mitigazione del rischio, queste analisi devono inoltre essere condotte su ambiti territoriali o urbani, che comprendono una pluralità di edifici differenti per tipologia costruttiva ed età. Esistono diverse procedure utilizzabili in base al livello di dettaglio delle informazioni reperibili e alla quantità degli edifici oggetto di studio. Il presente lavoro di tesi si pone l’obiettivo di individuare tra i possibili metodi, quello che meglio descrive la vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio costruito, in Italia prevalentemente muratura, considerando il principio di sostenibilità economica, per la definizione di un quadro delle vulnerabilità, su cui poter sviluppare eventuali interventi di prevenzione anche da parte del sistema della Protezione Civile. A tal fine sono stati presi in considerazione i vari metodi disponibili ed è stato approfondito quello ritenuto più affine allo scopo del lavoro. Affinchè la procedura possa essere ripetibile e facilmente utilizzabile, è necessario che il livello di informazioni richieste sia adeguato alle risorse disponibili. Lo studio non può prescindere dalla conoscenza del territorio e del costruito, con particolare riferimento agli edifici in muratura, con un livello di dettaglio strettamente connesso alla scala di analisi. Vengono definiti i parametri necessari alla valutazione di un indice di vulnerabilità e un indice di danno tramite un approccio semiquantitativo. Ad integrazione del lavoro un’applicazione del metodo adottato, ad un caso studio di una porzione del centro storico di Pavullo nel Frignano. In conclusione si considerano aspetti positivi e criticità del metodo, inteso come strumento di diagnosi preventiva, e si propone la possibilità di correlare i risultati ottenuti con un approfondito studio di microzonazione sismica, per poter sviluppare un’analisi di rischio completa dei possibili scenari di danno, utile ai fini di Protezione Civile, anche per la prevenzione e la gestione delle emergenze.
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