Riassunto analitico
L' atto di divventare genitori ai giorni d' oggi ci appare come libera da ogni vincolo biologico-culturale, esso spesso è considerato come una scelta autonoma dell' individuo. La genitorialità rimanda alla normale ciclicità della vita, ogni individuo nel corso della propria vita ha avuto contatti con essa, nel momento della nascita e in quello della riprocreazione. Pertanto, la genitorialità ha origine nel desiderio di maternità o paternità che accomuna i membri della coppia sin dall’infanzia. La nascita di un bambino è un momento molto delicato nella vita di una donna e implica vari cambiamenti fisici, relazionali e psicologici. La Deutsch definisce il desiderio di maternità, cioè la tendenza della donna, fisica e psicologica, a “prendersi cura”. Bibring enfatizza la vulnerabilità della donna in stato di gravidanza, durante la quale si rivivono i conflitti infantili e ci si identifica con la propria madre, mentre Pines ritiene la gravidanza una tappa fondamentale, in quanto consente di rielaborare il processo di separazione-individuazione. Un’esperienza infantile positiva consente di identificarsi con la madre e contemporaneamente con se stessa bambina, completando una maturazione della personalità, quando invece la regressione è negativa si potrebbero riattivare desideri di fusione con la propria madre determinando un parziale fallimenti del processo. Il desiderio di maternità va comunque distinto da quello di gravidanza, quest’ultimo infatti è il bisogno narcisistico di provare che il proprio corpo è in grado di generare come quello della propria madre. La gravidanza implica anche un cambiamento nella prospettiva materna del bambino immaginario, cioè la fantasia che la madre si fa del proprio figlio, che richiederà un cambiamento quando il bambino reale entrerà nel mondo. La maternità è quindi un periodo di trasparenza psichica e permeabilità alle rappresentazione inconsce. All’inizio della maternità ogni donna soffre di una “malattia normale”, fino a circa i tre mesi del bambino, che è uno stato psicologico in cui la madre è totalmente assorbita dal bambino. Quando tale stato si protrae e la donna si dedicherà solo al bambino potranno insorgere disturbi depressivi. Stern parla di costellazione materna, configurazione psichica che nasce durante la gravidanza e consente alla propria donna di ristabilire le proprie priorità ed effettuare un riassestamento della personalità. Stern enfatizza inoltre la necessità delle neomamme di essere circondate da altre donne con esperienza (fantasia di una nonna benevola). La paternità implica invece la rielaborazione dei conflitti e della relazione col proprio padre e la risoluzione degli stessi. Il padre ha inoltre il ruolo di base sicura, cioè sostiene il rapporto tra madre e bambino. Una gravidanza però può anche portare a rivivere traumi infantili, ad esempio rivivere conflitti con i genitori, quali l’esclusione, e sentirsi “di troppo”, il terzo in comodo, nella triade madre-padre-figlio. Ma cosa acccade quando ricoprire il ruolo di madre e padre risulta troppo difficoltoso, quando la genitorialità diventa una sfida insostenibile? È in questo contesto che emergono fattori che mettono a rischio questa condizione. Nelle prossime pagine saranno trattate alcune delle più comuni situazioni di “genitorialità a rischio” soffermandosi con interesse sulle condizioni della omogenitorialità e transgenitorialità.
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