Riassunto analitico
L’intermediazione creditizia viene svolta dal sistema bancario attraverso le operazioni di raccolta, dai risparmiatori, e di impiego, tramite la concessione di prestiti a famiglie e imprese. In Italia il sistema finanziario è rappresentato quasi in toto dal sistema bancario, mentre l’attività produttiva viene sviluppata da piccole e medie imprese (le PMI o SMEs) che, per dimensione, non possono accedere direttamente al mercato dei capitali e, pertanto, per soddisfare le proprie esigenze finanziarie, le imprese si sono da sempre prevalentemente rivolte al sistema bancario, così instaurando un'interdipendenza, tra il sistema delle imprese e il sistema bancario, che produce effetti positivi per entrambi nelle fasi di crescita o di espansione economica, ma amplifica gli effetti negativi nelle fasi recessive, come quella odierna. Con il sopraggiungere della crisi finanziaria, la dinamica dei prestiti si è progressivamente indebolita in tutte le economie sviluppate, compreso il nostro Paese; tali rallentamenti sono stati causati dalla concomitanza di una serie di fattori esogeni, inter alia le turbolenze dei mercati dei capitali, la debolezza del settore immobiliare, il crollo della spesa per consumi e investimenti, nonché il peggioramento del merito creditizio della clientela: si è manifestato il rischio concreto di un credit crunch. La mancanza di credito può causare pesanti ripercussioni sull’economia reale, portando ad un ridimensionamento degli investimenti da parte delle aziende e ad un calo dei consumi da parte delle famiglie, e quindi sull’attività produttiva e sull’occupazione. Il presente lavoro di tesi intende analizzare nel dettaglio il concetto di credit crunch e di credit rationing, ponendo un’enfasi particolare sulla situazione riscontrabile nel mercato del credito in Italia. Il lavoro, che si colloca all’interno del più generale filone di letteratura che si occupa del rapporto banca - impresa, è organizzato in tre macroparti che consentono di esaminare in maniera esaustiva l’argomento dal punto di vista sia teorico sia empirico. La prima parte presenta una rassegna della letteratura teorica in cui viene fornita una descrizione concernente i concetti di credit crunch e del connesso credit rationing. Si procede ad un inquadramento logico - concettuale dei due fenomeni analizzandone le diverse definizioni e mettendone in evidenza i caratteri distintivi. La seconda parte analizza il fenomeno da un punto di vista empirico, concentrandosi sulla situazione italiana negli ultimi anni. Obiettivo dell’analisi è mostrare se e in che misura la recente crisi economico - finanziaria, ripercuotendosi sul sistema bancario, abbia portato alla manifestazione di fenomeni di credit crunch e di credit rationing in Italia. A tal fine, vengono prima esaminate le analisi dei documenti ufficiali delle più importanti istituzioni nazionali e internazionali e, solo in seguito, sono illustrati i risultati di diverse teorie empiriche che consentono di verificare l’eventuale presenza di una stretta creditizia. La terza parte espone le possibili exit strategies, applicabili al caso italiano, emerse a seguito di una rassegna delle best practices sviluppate a livello internazionale. Vengono proposte le soluzioni cui dovrebbero far riferimento i policy makers, ponendo la dovuta attenzione agli interventi sviluppati in ambito europeo da parte delle banche centrali, dei governi e di altri organismi di natura pubblica e privata, soffermandosi quindi sulle misure già adottate o in fase di implementazione in Italia. Seguono, per ultimo, le principali conclusioni del lavoro.
|