Riassunto analitico
Uno degli elementi che ha caratterizzato l’evoluzione dell’ economia a partire dagli anni ’80, sia nei singoli Stati che a livello internazionale, è stato il ruolo crescente della finanza. La sua dimensione e la sua importanza sono cresciute e stanno crescendo ulteriormente, tanto che economisti e studiosi hanno coniato il termine “finanziarizzazione”. Esso è usato per indicare il complesso di cambiamenti avvenuti nella relazione tra settore finanziario ed economia reale, che han dato sempre più peso agli attori o agli obiettivi finanziari. Esistono infatti varie definizioni e usi del termine, come specificato in Epstein (2005), il quale la definisce, in termini molto generali, nell’introduzione del suo libro, come: "The increasing role of financial motives, financial markets, financial actors and financial institutions in the operation of the domestic and International economies". Esso è stato usato per indicare diversi fenomeni, come l'orientamento alla creazione di valore per gli azionisti, l’aumento del debito privato, l’aumento dei volumi d’intermediazione e l’innovazione dei prodotti finanziari ad essa associati, i crescenti redditi derivanti da attività finanziarie, la maggiore frequenza delle crisi finanziarie, la nascita di nuove istituzioni finanziarie, un aumento della mobilità dei capitali a livello internazionale, ecc. Mentre fino alla congiuntura recente era prevalsa una letteratura che considerava la crescita della finanza come un fattore in grado di promuovere una maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse, sostenendo così uno sviluppo più elevato e stabile del sistema economico, la crisi finanziaria ha portato ad una riflessione critica dell’apporto dato dallo sviluppo del settore finanziario all’economia reale. Il presente lavoro si svilupperà come segue. Nella prima sezione verrà ripresa la rassegna sulla finanzirizzazione svolta da Stockhammer, nella quale vengono messi in particolare evidenza tre fenomeni: i cambiamenti intervenuti nel settore finanziario, la finanziarizzazione delle imprese non finanziarie, e il crescente indebitamento delle famiglie; per poi fornire una rassegna della letteratura sul nesso finanza-crescita; tema oggi ancor più animato dalla percezione che la finanza abbia progressivamente prevalso e dominato l’attività reale. In secondo luogo, si proseguirà con una spiegazione dell’evoluzione dei principi contabili, seguita da una parte metodologica in cui si descrivono i limiti e i vantaggi che possono derivare dall’uso dei flussi di fondi, le principali caratteristiche della loro struttura, e gli utilizzi, sia di politica monetaria che di previsione dell’instabilità finanziaria, che sono stati fatti di questi conti. Il terzo capitolo costituisce una sorta di nota metodologica, utile ai fini della parte empirica finale del lavoro. In essa vengono elencati e spiegati in dettaglio gli strumenti finanziari e i settori istituzionali oggetto dei conti finanziari. Il quarto capitolo ha lo scopo di fornire una lettura del processo di finanziarizzazione del sistema economico europeo attraverso i conti finanziari e del reddito dei settori istituzionali.
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