Riassunto analitico
L'elaborato intende affrontare il tema della famiglia in chiave pedagogica, tenendo come punti di riferimento i concetti di pluralità e complessità. I numerosi cambiamenti che hanno investito il sistema familiare e l'esercizio della genitorialità sono oggetto di studio della Pedagogia della famiglia, che ha tra i suoi scopi principali quello di pensare ad interventi di educazione familiare in grado di sostenere i nuclei familiari attraverso interventi educativi. L'educativa domiciliare è una particolare declinazione del lavoro educativo e si occupa di sostenere le famiglie, tenendo come punto di riferimento l'importanza della permanenza del bambino all'interno del nucleo familiare. L'educatore domiciliare, figura costitutivamente aperta e flessibile, opera in maniera diretta con le famiglie, in un ambiente estremamente delicato e mutevole, cioè il domicilio. Il suo operato è supportato dagli strumenti del lavoro educativo, quale ad esempio il progetto; la sua stesura permette di incanalare le intenzioni educative e di adattarsi ai diversi contesti per rispondere ai bisogni dei soggetti presi in carico. Altro aspetto fondamentale è la relazione educativa, tramite essa le intenzioni educative diventano effettivo lavoro e possono produrre cambiamenti. Questo particolare tipo di relazione si base su un paradosso, quello di esserci attraverso l'assenza. L'educatore è vicino all'altro e con lui crea un'alleanza, ma allo stesso tempo viene lasciato all'altro lo spazio di sperimentarsi liberamente per raggiungere la piena realizzazione di se. Nell'ultima parte dell'elaborato si riporta l'analisi di alcuni strumenti critico- riflessivi che possono guidare il lavoro educativo. Il lavoro pratico necessita di essere accompagnato da una costante pratica riflessiva, che permette di tornare sulle azioni e da esse trarre conoscenze. La scrittura così come la supervisione hanno funzione riflessiva, auto-valutativa e trasformativa, consentono di allontanarsi dalla pratica per analizzarla e rielaborarla. In particolare la supervisione pedagogica risulta molto utile, essa grazie alla sua dinamicità e all'istanza progettuale che ne fa da sfondo sostiene il singolo operatore ma anche l'équipe di lavoro nell'esplicitazione dei significati che danno vita alle diverse pratiche educative. L'elaborato si conclude con la descrizione della mia esperienza lavorativa, con l'intento di dare concretezza a quanto esposto nei capitoli precedenti.
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Abstract
L'elaborato intende affrontare il tema della famiglia in chiave pedagogica, tenendo come punti di riferimento i concetti di pluralità e complessità. I numerosi cambiamenti che hanno investito il sistema familiare e l'esercizio della genitorialità sono oggetto di studio della Pedagogia della famiglia, che ha tra i suoi scopi principali quello di pensare ad interventi di educazione familiare in grado di sostenere i nuclei familiari attraverso interventi educativi.
L'educativa domiciliare è una particolare declinazione del lavoro educativo e si occupa di sostenere le famiglie, tenendo come punto di riferimento l'importanza della permanenza del bambino all'interno del nucleo familiare. L'educatore domiciliare, figura costitutivamente aperta e flessibile, opera in maniera diretta con le famiglie, in un ambiente estremamente delicato e mutevole, cioè il domicilio. Il suo operato è supportato dagli strumenti del lavoro educativo, quale ad esempio il progetto; la sua stesura permette di incanalare le intenzioni educative e di adattarsi ai diversi contesti per rispondere ai bisogni dei soggetti presi in carico.
Altro aspetto fondamentale è la relazione educativa, tramite essa le intenzioni educative diventano effettivo lavoro e possono produrre cambiamenti. Questo particolare tipo di relazione si base su un paradosso, quello di esserci attraverso l'assenza. L'educatore è vicino all'altro e con lui crea un'alleanza, ma allo stesso tempo viene lasciato all'altro lo spazio di sperimentarsi liberamente per raggiungere la piena realizzazione di se.
Nell'ultima parte dell'elaborato si riporta l'analisi di alcuni strumenti critico- riflessivi che possono guidare il lavoro educativo. Il lavoro pratico necessita di essere accompagnato da una costante pratica riflessiva, che permette di tornare sulle azioni e da esse trarre conoscenze. La scrittura così come la supervisione hanno funzione riflessiva, auto-valutativa e trasformativa, consentono di allontanarsi dalla pratica per analizzarla e rielaborarla. In particolare la supervisione pedagogica risulta molto utile, essa grazie alla sua dinamicità e all'istanza progettuale che ne fa da sfondo sostiene il singolo operatore ma anche l'équipe di lavoro nell'esplicitazione dei significati che danno vita alle diverse pratiche educative.
L'elaborato si conclude con la descrizione della mia esperienza lavorativa, con l'intento di dare concretezza a quanto esposto nei capitoli precedenti.
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