Riassunto analitico
Per strada, in televisione, in radio, sui nostri telefoni cellulari, sulle nostri pc, sui nostri vestiti, la pubblicità è entrata a far parte, ormai da più di 50 anni, delle nostre storie, dei nostri oggetti, del nostro stile di vita, del nostro modo di agire e pensare. Questo lavoro di tesi intende elaborare i concetti di stereotipo e contro-stereotipo e percorrere l’evoluzione del mondo dell'“advertising" dagli anni ‘50 ad oggi cercando di soffermarmi, con particolare attenzione, alla posizione della donna nella pubblicità, un tema ancora oggi attualissimo di discussioni controverse che cerca, in tutti i modi, di farsi spazio tra le argomentazioni di sociologi e psicologi di tutto il mondo. Ciò a cui si fa riferimento si strutturerà in tre macro capitoli nei quali si cercherà, traendo spunto dagli studi precedenti di teorie del consumo e della società di vari autori, di ordinare un percorso di pensiero partendo dal primo capitolo in cui si toccherà il concetto generale di stereotipo, tracciando una linea di stampo psicologico-sociologica, toccando con mano anche degli esempi che potranno aiutare nell’espressione concreta della teoria per cercare di capire che tipo di impatto possono esercitare tra le persone e come possiamo riconoscerli. In più l’analisi andrà a differenziare i cinque tipi di stereotipi femminili presenti nella pubblicità (donna domestica, vendicativa, sensuale, “professionista” e determinata) ognuno corredato dei rispettivi esempi presi dal mondo reale. Successivamente, il “Femvertising”, uno stile comunicativo nato negli USA che intende promuovere messaggi di empowerment femminile in risposta alle esigenze di regolamentazione etica della pubblicità al femminile e all’evoluzione della comunicazione pubblicitaria e il fenomeno di “frammentazione del corpo della donna” insieme al concetto di “corpo-packaging”. Infine, la nuova era dei social e del digitale in cui i gusti vengono influenzati più facilmente ed emergono nuove figure professionali come gli influencer e un’ultima riflessione sul piano delle differenze nella comunicazione dovuta alla presenza di bambini e bambine sugli annunci pubblicitari e a come viene esercitata la promozione dei prodotti in base al genere, dedicando un piccolo spazio anche alla situazione italiana nello specifico.
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