Riassunto analitico
Dal 1900 ad oggi i fiumi italiani hanno subito considerevoli cambiamenti morfologici. Tra gli anni '50 e '90, infatti molti corsi d'acqua hanno registrato un restringimento significativo dell’alveo attivo superiore al 50%, arrivando in alcuni casi fino all’85-95% (Surian e Rinaldi, 2003), ed un’incisione del fondo media di -2,5 m, ma con valori fino a -10m. Queste variazioni morfologiche sono state influenzate da diversi fattori, tra cui interventi antropici ed eventi alluvionali. Il seguente lavoro ha l’obbiettivo di studiare le variazioni morfologiche del tratto pedemontano del Fiume Serio mediante un’analisi multitemporale dal 1954 al 2024, utilizzando due scale temporali diverse: medio-breve termine (1954-2024) e breve termine (2007-2024). Il fiume è stato suddiviso in due segmenti (segmento1 che si estende per una lunghezza di 20,7 km e segmento 2 che si estende per una lunghezza di 37,5 km), i quali a loro volta sono stati divisi in otto tratti quanto più omogenei possibile da un punto di vista geomorfologico (3 tratti nel segmento 1 e 5 tratti nel segmento 2) utilizzando le immagini telerilevate dell’anno 2023. Per ogni tratto sono stati calcolati gli indici di sinuosità ed intrecciamento relativi all’anno 2023. Sono state eseguite differenti tipi di analisi: planimetriche, volumetriche, idro-climatiche e valutazione dell’attività antropica (escavazioni) utilizzando ortofoto multitemporali, DTM, sezioni topografiche e dati di precipitazione. Le analisi planimetriche, eseguite in ambiente GIS, sono state effettuate partendo dalla mappatura dell’alveo attivo dagli anni ’50 al 2024. Per ogni anno e a scala di tratto, è stata valutata la variazione di larghezza (1954-2024) e dei tassi di erosione spondale (2007-2024). 24 sezioni topografiche hanno permesso di valutare la variazione della quota del fondo tra il 1954 ed il 2021. Lo studio delle variazioni dell’altezza della quota del fondo e dei volumi deposti o erosi in alveo e nelle aree del corridoio fluviale tra il 2008 ed il 2021 (DOD) è stato eseguito tramite il software GCDKIT, utilizzando due DEM (2008-2021). Per contestualizzare le variazioni morfologiche avvenute sono state eseguite: (i) analisi dei dati di precipitazioni e portate al colmo; (ii) mappatura multitemporale delle aree di cava in alveo e nelle sue immediate vicinanze. I risultati mostrano che il Fiume Serio presenta tendenze evolutive differenti se si considera il medio-breve termine, piuttosto che il breve termine; inoltre, in entrambe le analisi si nota variazioni morfologiche maggiori nel segmento 1 rispetto al segmento 2. Il medio termine è caratterizzato da due fasi differenti di restringimento (con un 35% medio di restringimento fino al 1988 e un 5% medio di restringimento dal 1988 al 2024) controllate dalla presenza di attività estrattive in alveo, il breve termine è caratterizzato da una prima fase di restringimento ed una seconda di allargamento controllate dall’ occorrenza di eventi alluvionali (ad esempio l’alluvione del 2018 ha causato un allargamento medio del 50% nel segmento 1 e del 20% nel segmento 2). In particolare risulta che le attività estrattive in cava abbiano influito su un repentino restringimento degli alvei (1954-1988) e che dalla cessazione delle attività, il fiume abbia iniziato a invertire la tendenza. Inoltre, si è visto anche come le attività estrattive abbiano influenzato direttamente sulle variazioni della quota di fondo, causando un’incisione media di 4 m con picchi fino a 7 m localizzati in prossimità delle aree di attività estrattiva. Nel breve termine; invece, si nota come gli eventi alluvionali, abbiano causato forte aumento nei tassi di erosione, questi raggiungono i valori massimi nel tratto 1.2 di 27 m di arretramento della sponda. In alveo invece si è registrato un innalzamento/abbassamento della quota di fondo mediamente di -0,15 cm nel segmento 1 e di -0,05 cm nel tratto 2.
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