Riassunto analitico
ABSTRACT Tra la fine dell' Ottocento e gli inizi del Novecento la psichiatria conosce un periodo di cambiamento e avverte la necessità di farsi strada come disciplina autonoma, dotata di una propria dignità scientifica. Per molto tempo subisce l'influenza della filosofia e di altri saperi astratti, ma da quel momento cresce sempre di più il bisogno di fondarla sulla scienza positiva e sul metodo sperimentale. Oggetto della ricerca sono due psichiatri che in quel contesto sono stati protagonisti del cambiamento: Augusto Tamburini e Giulio Cesare Ferrari. Nella prima parte viene tracciato un quadro degli studi dell'epoca sulla freniatria, il livello di conoscenze raggiunto, il loro impatto dal punto di vista scientifico, sociale, giuridico e culturale. Il secondo capitolo ripercorre le biografie dei due psichiatri, concentrandosi sul loro percorso di formazione e sulla loro esperienza professionale che condividono per alcuni anni all' Istituto San Lazzaro di Reggio Emilia e che prosegue in luoghi diversi ma con una continua collaborazione fondata su comuni intenti di ricerca. L'ultima parte si concentra sul tema dell'infanzia e dell'educazione e cerca di rispondere all'obiettivo del presente studio: cercare i contributi teorici e gli interventi concreti dei due psichiatri nell'ambito della pedagogia. Il metodo utilizzato è stato la consultazione di fonti dirette, come articoli di riviste scientifiche e relazioni di conferenze scritte e tenute da loro. Da questo lavoro di ricerca è emerso che entrambi si sono approcciati alla pedagogia attraverso la questione dell'assistenza dei bambini frenastenici che li ha portati a considerare l' importanza di fornire loro un'educazione. Hanno portato avanti questi intenti con un opera di promozione di idee, di ricerca e di realizzazione di soluzioni concrete in risposta ai bisogni educativi di questi ragazzi.
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