Riassunto analitico
Lo spreco alimentare rappresenta un problema globale e in continua crescita, che sta attirando attenzione per le sue implicazioni ambientali, etiche, sociali ed economiche. Oggi la maggior parte degli scarti derivanti dall’industria alimentare è destinato: all'alimentazione animale, lo smaltimento in discarica, il compostaggio e l'incenerimento. A tal fine, è necessaria una valorizzazione e riciclaggio dei sottoprodotti alimentari, accompagnato dallo sviluppo di strategie nuove e sostenibili per ridurre gli sprechi di cibo. Il piano d'azione dell'Unione Europea (UE) per l'economia circolare, per ridurre gli sprechi alimentari, comprende un approccio strategico basato sulla riduzione, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio di materiali ed energia, aumentando il valore e di conseguenza la vita utile di prodotti, materiali e risorse nell'economia. Il presente lavoro riguarda la valutazione chimico fisica e microbiologica di sottoprodotti alimentari, quali arancia e pomodoro, derivanti dalle aziende Macefruit di Ferrara e Parmais di Parma. A livello microbiologico si sono determinati la conta microbiologica totale (CBT) con l’ausilio del terreno PCA, i lieviti e muffe con il terreno DG 18 con l’aggiunta di cloramfenicolo, e gli enterobatteri con il terreno VRBG. Per quanto riguarda la valutazione chimico fisica si sono determinate e valutate le macro-componenti principali, quali proteine, fibre, lipidi, ossidazione lipidica, carotenoidi, vitamina C, polifenoli, ceneri e pectina. I risultati ottenuti nelle due matrici sono coerenti con i dati forniti in letteratura. In particolare, si sono riscontrate quantità importanti di fibre insolubili sia nella buccia d’arancia (13.85 %) sia nel pomodoro (52.63 %). La quantità di pectina nell’arancia si presenta quasi del 25 %, mentre il quantitativo di proteine nel pomodoro (19.27 %) risulta maggiore rispetto ai dati presenti in bibliografia. La valorizzazione dei sottoprodotti della buccia d’arancia e del pomodoro per un possibile riutilizzo a livello industriale può rappresentare, quindi, una fonte rinnovabile da utilizzare come ingredienti ad alto valore aggiunto, con composti funzionali e proprietà nutraceutiche, che andranno a beneficio dell'intero sistema alimentare.
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