Riassunto analitico
L’Etiopia ha registrato la crescita del PIL reale più alta di qualsiasi altro paese africano nel 2019 ed è una delle dieci economie a più rapida crescita nel mondo. Negli ultimi 15 anni il paese si è avviato lungo un sentiero di importanti trasformazioni, grazie ad ingenti investimenti infrastrutturali, una crescente apertura ai mercati esteri e politiche di sviluppo incentrate sull’industrializzazione. Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare per realizzare una trasformazione economica. La crescita economica è stata trainata dall’agricoltura e dai servizi, mentre il contributo del settore manifatturiero resta ancora scarso. I recenti programmi di sviluppo del governo si sono focalizzati sul potenziamento del manifatturiero attraverso la costruzione di distretti industriali. I distretti industriali sono agglomerati geografici di imprese che operano, direttamente o indirettamente, per lo stesso mercato finale, legate tra loro da un complesso mix di collaborazione e competizione. La concentrazione locale di asset sia intangibili che tangibili -lavoratori specializzati, rapida circolazione di conoscenze ed idee, offerta di input specializzati dai fornitori- si traducono in spillover tecnologici e nella capacità delle imprese di innovarsi costantemente e più rapidamente, migliorando così la performance e la competitività dei distretti. In tale sistema, il fattore istituzionale svolge un ruolo chiave nel gestire, coordinare e supportare le attività del distretto e il suo sviluppo, in particolare attraverso la fornitura di servizi reali, nonché servizi di formazione, controllo qualità, promozione dei prodotti e dell’export, raccolta di informazioni, consulenza in ambito legale e lavorativo. Lo sviluppo dei distretti richiede un’azione congiunta per creare un ambiente favorevole alla generazione di profitto e occupazione e consentire alle imprese di essere competitive e redditizie. I loro effetti spillover si traducono in vantaggi ad ampio raggio per la comunità locale e la crescita economica. Tenendo conto del ruolo che i distretti industriali svolgono nel realizzare risultati a favore dei poveri, spianando al contempo la strada all’industrializzazione, i programmi di sviluppo basati sulla loro costruzione hanno ricevuto una crescente attenzione a livello globale da parte delle agenzie di sviluppo. È questo il caso di UNIDO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale, che promuove lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile nei suoi Stati Membri. L'approccio di UNIDO allo sviluppo dei distretti è ancorato alla visione dell'Agenda 2030, il piano globale delle Nazioni Unite per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS). La loro realizzazione richiede la creazione di nuove partnership reciprocamente vantaggiose, riunendo le azioni sinergiche di una gamma diversificata di attori pubblici e privati e promuovendo strumenti di sviluppo alternativi, come gli Investimenti Diretti all’Estero. Per tale scopo, la promozione del settore privato e in particolare delle micro, piccole e medie imprese è considerata fondamentale per il raggiungimento degli OSS. Insieme all'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, UNIDO sostiene la crescita dell'Etiopia attraverso il potenziamento dei distretti industriali in settori strategici. Sulla base dell'esperienza dei distretti italiani, gli interventi di UNIDO si sono concentrati non solo sull'incremento delle performance produttive e di mercato dei distretti, ma anche sul rafforzamento delle capacità del tessuto sociale locale e degli organi istituzionali attraverso la fornitura di servizi reali.
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Abstract
Ethiopia has registered the highest real GDP growth than any other African country in 2019 and is one of the ten fastest-growing economies in the world. In the last fifteen years Ethiopia has embarked on a path of important transformation, thanks mainly to large infrastructural investments, an increasing openness to foreign markets and development policies based on industrialization. There is yet much to do to fully realize an economic transformation. The economic growth was mainly driven by the agriculture and service sectors, while the contribution of manufacturing to economy still remains low. The recent government’s development programmes have been focusing on the enhancement of manufacturing through the establishment of industrial clusters. Clusters are geographical agglomeration of enterprises that directly or indirectly operate for the same end market and that are linked together by a complex mix of collaboration and competition. The local concentration of both tangible and intangible assets - pool of specialized workers, rapid circulation of knowledge and ideas, provision of specialized inputs from suppliers - results in technological spillover and in enterprises’ ability to constantly and more rapidly innovate, thus enhancing the performance and the competitiveness of clusters. Within such a system, the institutional factor plays a key role in managing, coordinating and supporting cluster’s activities and development, in particular through the provision of real services, i.e. training, quality control, product and export promotion, information collection, legal and labour counselling. Cluster development inevitably involves joint actions to create a conducive environment to generate income and employment and enable enterprises to be competitive and profitable. Their spillover effects can translate into wide-ranging advantages for local community and economic growth. Taking into account the role that they can play in bringing about pro-poor outcomes while paving the way for industrialization, cluster-based programs have globally received increasing attention by international donors and development agencies. This is the case of UNIDO, the United Nation Industrial Development Organization, that promotes inclusive and sustainable industrial development in its Member States. UNIDO’s cluster development approach is anchored within the development vision of the Agenda 2030, the United Nations’ global plan for the achievement of the 17 Sustainable Development Goals (SDGs). Their realization requires the creation of new mutually beneficial partnerships by bringing together the synergic actions of a diverse range of public and private actors and promoting alternative instruments for development, such as Foreign Direct Investments. In this regard, the promotion of the private sector and in particular of micro, small and medium enterprises is considered as the pivotal instrument for the attainment of the cross-setting targets of SDGs. Together with the Italian Agency for Development Cooperation, UNIDO is supporting Ethiopia’s growth through the upgrading of clusters in strategic sectors, in alignment with the Ethiopian national industrialization priorities. Drawing on the experience of Italian clusters, UNIDO’s interventions have been focusing not only on increasing cluster’s production and market performance, but also on strengthening the capabilities of the local social fabric and institutional bodies through the provision of real services.
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