Riassunto analitico
Il continuo progresso delle biotecnologie in ambito farmaceutico ha permesso lo sviluppo di diversi farmaci biologici per il trattamento di malattie infiammatorie croniche su base immunitaria, quali artrite reumatoide, psoriasi, spondilite anchilosante, morbo di Crohn e colite ulcerosa. Infatti, l'acquisizione di continue informazioni riguardanti la patogenesi ha consentito lo studio di farmaci biologici in grado di agire contro specifici bersagli aventi un ruolo di grande rilevanza in tali patologie e nel processo infiammatorio che è alla base delle stesse, portando ad un rallentamento o interruzione del naturale decorso patologico. Questi farmaci sono anticorpi monoclonali o, in casi minori, proteine di fusione, ed hanno un'azione sul TNF-alfa (Tumor Necrosis Factor) come nel caso di Etanercept, Adalimumab, Infliximab, Golimumab, Certolizumab, oppure sono inibitori di specifiche interleuchine come Secukinumab, Ustekinumab, Canakinumab, Tocilizumab, altri ancora sono inibitori del ruolo dei lifociti come Abatacept, Rituximab e Vedolizumab. Nota, quindi, la loro utilità in ambito clinico, questi farmaci biologici hanno un rilevante impatto sul piano socio-economico e costituiscono dunque una delle più alte voci in materia di spesa di sanitaria, ne consegue la necessità di regolare e controllare il loro utilizzo al fine di garantire un'ottimizzazione delle risorse. Per perseguire tale obiettivo si fa riferimento alle Raccomandazioni Regionali dell'Emilia-Romagna che costituiscono delle linee guida in grado di indicare i criteri in base ai quali discriminare le scelte di trattamento e quindi anche il passaggio della terapia da un farmaco piccola molecola ad un farmaco biologico. Le Raccomandazioni Regionali sono inoltre recepite dal Prontuario AVEN, che può restringere in alcuni casi le indicazioni terapeutiche e le terapie devono essere in linea a tali indicazioni.
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