Riassunto analitico
L’evoluzione tecnologica dei pneumatici agricoli ha da sempre cercato di combinare, nel miglior modo possibile, numerosi aspetti essenziali in agricoltura ma che spesso vanno in direzioni diverse: il rispetto del suolo e la riduzione del compattamento, l’elevata capacità di trazione del trattore, la stabilità, il comfort di guida, il trasporto su strada con macchine sempre più veloci, la riduzione dell’usura e dei consumi di combustibile. Numerosi passi avanti sono stati fatti dalle case costruttrici di pneumatici e trattori per raggiungere un giusto compromesso campo-strada: da un lato lavorando sulla struttura dei pneumatici, dall’altro combinando soluzioni diverse in uno stesso trattore (vedi ad esempio “CASE Quadtrac”). In quest’ottica si inserisce il presente lavoro di tesi con lo scopo di caratterizzare ed analizzate le prestazioni, attraverso una serie di prove comparative con pneumatici standard, dei nuovi pneumatici Pneutrac prodotti dall’azienda Mitas. Nelle fasi iniziali è stato messo a punto un piano di test che comprende una serie di prove in pista e in campo. Sono state analizzate le normative e la documentazione di riferimento per definire le modalità di esecuzione dei test, le misurazioni da effettuare, la strumentazione necessaria ed i valori di riferimento. Dopo uno studio preliminare del brevetto per analizzare la struttura interna dei pneumatici e comprendere meglio i risultati dei test, sono stati confrontati i pneumatici in base al peso e alle dimensioni delle costole. Le prime prove con i nuovi pneumatici, hanno evidenziato un comportamento anomalo nell’inserimento della doppia trazione che ha suggerito un’analisi più approfondita dell’anticipo meccanico del trattore. In particolare la prova è stata eseguita a 5 diversi valori di pressione, sia per i pneumatici standard, sia per quelli Pneutrac. Inoltre sono state rilevate difficoltà nel raggiungimento della velocità massima del trattore. Sono state quindi analizzate due situazioni: una dinamica (cost-down) ed una a bassa velocità (resistenza al rotolamento), entrambe eseguite a 5 valori di pressioni. Nella prima prova è stato portato il trattore alla velocità massima ottenibile con quel valore di pressione; dopo essere stato raddrizzato in uscita dalla curva, ed azionato il pedale della frizione è stato misurato lo spazio percorso fino all’arresto completo del trattore. La seconda prova, invece, è stata realizzata con un altro trattore e l’interposizione di una cella di carico per determinare la potenza di tiro necessaria al raggiungimento di tre velocità target (3-5-10 km/h). In aggiunta a queste prove, sono state eseguite delle termografie, correlando le temperature allo spazio percorso e alla velocità massima raggiungibile. Per determinare i massimi tiri esercitabili, è stato collegato un carro freno e sono stati acquisiti i valori di tiro letti dalla cella di carico interposta tra carro e trattore. Nel caso del trattore con pneumatici standard, per compensare la differenza di peso dei pneumatici, è stato necessario intervenire con zavorre anteriori, posteriori e sui cerchi delle ruote posteriori per portare la massa totale del trattore ad un valore prossimo al caso Pneutrac, mantenendo comunque il baricentro nella medesima posizione.
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