Riassunto analitico
La tesi nasce con l’intento di realizzare una panoramica dei trattamenti antisporco e antimacchia post cottura applicati industrialmente su piastrelle lappate e levigate. Durante i processi di levigatura e lappatura avviene infatti l’apertura di numerose porosità sullo strato superficiale della piastrella. Tali porosità rappresentano aree critiche per quanto riguarda la sporcabilità e la macchiabilità della piastrella. Si è dapprima realizzato una caratterizzazione morfologica della superficie della piastrella sia non trattata che trattata, con eventuali step di lavorazione intermedia, utilizzando ESEM e svolgendo microanalisi EDS su zone di particolare interesse. Per testare il comportamento della superficie trattata all’usura, si è seguito il metodo EN ISO 10545 per piastrelle smaltate eseguendo abrasioni a 100, 150, 600, 750 giri. Per alcuni set appartenenti a diverse categorie di prodotti si sono eseguite misure di angolo di contatto e di gloss per monitorarne la variazione in funzione dell’abrasione. I campioni, ai vari step di abrasione, sono stati sottoposti a test di macchiabilità ispirato al metodo EN ISO 10545 utilizzando: pennarello nero indelebile, soluzione acquosa di KMnO4 (1% m/m), colorante verde al cromo in olio leggero e olio di oliva. Alcuni set significativi sono stati studiati con microscopio ottico portatile Zarbeco per valutare meglio l’evoluzione della macchiabilità in funzione dell’abrasione. Tali campioni sono poi stati sottoposti a colorimetria per avere un riscontro strumentale alle osservazioni fatte. La caratterizzazione dei trattamenti in forma liquida, qualora disponibili, è stata eseguita utilizzando FTIR e XRF portatile. Si è eseguito anche il residuo secco lasciando i campioni in stufa 24h a 100°C. Già dalle immagini ESEM è stato possibile notare criticità del trattamento come scarso riempimento dei pori o riempimento che presenta notevoli crepe o distacchi dal bordo del poro a causa delle caratteristiche differenti tra superficie della piastrella e prodotto applicato. Il poro rappresenta un punto critico nel processo di pulizia perché le sua dimensioni micrometriche rendono impossibile rimuovere lo sporco al suo interno. Anche se riempire bene e durevolmente un poro è estremamente complesso, trattamenti di nuova generazione hanno dimostrato risultati rilevanti sia nell’analisi in microscopia ESEM che nel test di macchiabilità.
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