Riassunto analitico
La costruzione additiva (AM – Additive Manufacturing o ALM – Additive Layer Manufacturing) è definita come il processo di costruzione di prodotti tramite aggiunta di strati successivi nell’area di costruzione, opponendosi, così, alla costruzione “sottrattiva”, come la tornitura e la fresatura. Le tecnologie AM, sviluppate negli ultimi 25 anni, prima per polimeri, poi anche per metalli e ceramici, si applicano alla costruzione di modelli, di prototipi, di utensili, al rivestimento, alla riparazione di pezzi usurati o rotti, e più in generale alla produzione di pezzi da uno a qualche migliaio. Tecnologia nata principalmente per la prototipia, ha poi trovato valide applicazioni anche nella produzione grazie alle sue qualità, come la notevole flessibilità (rapida risposta alle variazioni della domanda), la facile realizzazione di prodotti “customizzati” e, forse fondamentale, le praticamente infinite possibilità realizzative, che hanno portato al concetto di “manufacturing-for-design”, invertendo così il paradigma comune. La denominazione Rapid Prototyping (RP), un tempo quasi interscambiabile con l’additive manufacturing, oggi comprende anche tecnologie non additive per la produzione veloce di prototipi, mentre l’additive manufacturing si è orientato anche verso la produzione di piccole serie. Attualmente la American Society for Testing and Materials (ASTM) sta normando il campo della costruzione additiva, ad esempio creando un nuovo formato file 3D apposito (*.amf) che andrà a sostituire il precedente formato (*.stl), in modo da comprendere informazioni maggiori che permettano di sfruttare le potenzialità dei macchinari per costruzione additiva (i.e. colori, gradienti di proprietà, diversi materiali). In questa tesi si indagheranno i risultati dell'applicazione di tali processi ad un componente ad elevate prestazioni, indagando materiale, tecnologia e processo produttivi.
|