Riassunto analitico
Questo lavoro di ricerca vuole proporre un'analisi filosofica del nesso tra Politico e Conflitto, a partire dalla presa in esame delle esperienze politiche di rivolta, rivoluzione, mobilitazione e protesta, ponendo al centro il corpo e la differenza sessuale come strumenti interpretativi. Tale posizionamento conduce la riflessione a interrogare le soggettività incarnate, così come la relazione individuale e collettiva con lo spazio urbano, le esperienze nella folla – tra potenziamento e terrore - e, soprattutto, le differenti relazioni tra i sessi che si dispongono nello spazio collettivo di conflitto. Particolare attenzione verrà data al nesso che lega donne, rivolta, potere e violenza. Attraverso una messa a tema delle “grandi narrazioni” sul corpo, la violenza e il femminile, che costituiscono l'autorappresentazione del Potere all'interno della tradizione politica occidentale, questa ricerca adotta una prospettiva genealogica e decostruttiva, guardando al contempo a discorsi e rappresentazioni alternative, fuori dall'orizzonte del simbolico politico tradizionale. Si discuteranno posizioni e letture differenti dell'esperienza di rivolta e del processo rivoluzionario, alla ricerca di categorie utili a distinguerle concettualmente: tra queste, la categoria mezzi/fini, il rapporto con il tempo, il nesso tra libertà e violenza. Infine, strumento fondamentale di interpretazione e riflessione sarà le differenti posizioni femministe sulla violenza, sul conflitto e sulla logica rivoluzionaria contrapposta al gesto di rivolta.
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Abstract
This thesis aims at an analysis of the relationship between Politics and conflict from a philosophical perspective. It focuses on the political experience of revolts, mobilisations and protests, taking into account the body and the sexual difference as relevant interpretative instruments. Particular attention is given to the link between revolt, women, power and violence. Focusing on the institutional and traditional “grand narrative” of Power over the body, violence and feminine, this research adopts a deconstructive and genealogical perspective, while at the same time looking for relevant representations and discourses, out of the traditional symbolic order of politics. Several readings and positions about the experience of revolt and the revolutionary process are discussed in order to identify categories to separate “revolt” from “revolution”: the experience of time, the relationship between means and ends, the link between liberty and violence. Then, a fundamental interpretative tool is found in the feminist perspective on violence, conflict, protest experiences and the opposition between the revolutionary logic and the revolt position.
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