Riassunto analitico
L'insegnamento dell'arte teatrale è da sempre oggetto di studi e sperimentazioni. Il secolo scorso, in particolare, si distingue per la fioritura di numerosi atelier, scuole e laboratori volti alla creazione di una piccola comunità di attori formatasi intorno a una regista-pedagogo. Dopo Stanislavskij, è Jerzy Grotowski a ricoprire il ruolo di guida spirituale nel suo Teatro Laboratorio e specialmente nel lavoro con Ryszard Cieslak. Se in Stanislavskij si ricercava una verità personale per rendere autentico il personaggio interpretato, in Grotowski l’attore si spinge al massimo delle sue capacità psico-fisiche per raggiungere un livello di consapevolezza assoluta dentro e fuori dalla scena, l’Awareness. Il punto di partenza di questa tesi è proprio la rielaborazione di questo concetto che il regista torinese Gabriele Vacis accoglie e trasforma nella Schiera, la pratica di attenzione che fonda la sua attività artistica e pedagogica. Ricostruendo la carriera del regista, si vedrà come questi abbia adattato il contatto con il maestro polacco in un metodo assolutamente personale e inclusivo per insegnare ai suoi allievi. Si tratterà in maniera specifica il rapporto con la compagnia PoEM - nata dall’esperienza di direttore del corso attori del Teatro Stabile di Torino - che intende rivelare quanto la formazione di un gruppo sia molto più proficua della carriera individuale, promossa dalla maggior parte delle accademie. Inizialmente, la ricerca si è basata sulla lettura di testi dello stesso regista e di altri autori, come Gerardo Guccini o Angela Albanese, che ne hanno a lungo studiato le pratiche. Successivamente, ho avuto modo di conoscere la compagnia e il maestro, assistendo attivamente al lavoro quotidiano durante l’allestimento del loro ultimo spettacolo Antico Testamento. Tale esperienza mi ha permesso dunque di verificare e approfondire le informazioni grazie alla diretta osservazione dei processi di elaborazione e creazione di una messa in scena. Questa tesi si propone di dimostrare come il teatro di Vacis cerchi di ripartire da un’idea comunitaria e soprattutto dal contatto tra generazioni, ricostruendo un filo rosso che collega tutte le figure che hanno cercato di rifondare un'arte teatrale necessaria e politica.
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