Riassunto analitico
I trasformatori di potenza hanno un ruolo fondamentale all’interno delle reti elettriche di trasmissione e distribuzione dell’energia. Pur essendo macchine piuttosto efficienti, con rendimenti molto elevati (η > 99%), una parte dell’energia elettrica viene dissipata nel sistema in forma di calore. Le temperature che si sviluppano nelle zone attive della macchina determinano l’affidabilità e la durata della vita operativa del trasformatore stesso. Particolare attenzione, quindi, deve essere posta nella progettazione del sistema di raffreddamento. Nel presente lavoro sono state effettuate diverse modellazioni computazionali della bobina di bassa tensione di un trasformatore di potenza immerso in olio. L’obiettivo è la comprensione dei fenomeni termofluidodinamici che influiscono sulla distribuzione di temperatura quando il moto del fluido nel trasformatore è governato dalla convezione naturale. I modelli numerici sono stati ottenuti mediante approccio CFD (Computational Fluid Dynamics). Per la creazione delle mesh è stato impiegato il software commerciale Pointwise, mentre i calcoli sono stati processati tramite il codice open source OpenFOAM. Inizialmente è stato creato un modello del caso di tipo 2D limitato a solo una prima parte dell’avvolgimento, sfruttando l'ipotesi di assialsimmetria della geometria. Dopo avere effettuato una validazione di tale modello rispetto al caso di riferimento presente in letteratura, si è creato un secondo modello di tipo 3D, prendendo in considerazione l’effettiva geometria dell’avvolgimento. L’estensione a questo tipo di modellazione è stata necessaria per uno studio degli effetti tridimensionali del moto dell’olio, non osservabili nel 2D. Sono state notate delle differenze dal punto di vista delle distribuzioni di temperatura nelle due modellazioni, con un’inevitabile maggiore correttezza del modello tridimensionale. Per quest’ultimo, però, è stato necessario un tempo computazionale molto maggiore. Si è proceduto, poi, a un'estensione del modello 2D citato precedentemente all’intero avvolgimento in modo da ottenere una completa caratterizzazione dell’andamento di temperatura all’interno del trasformatore, con l’intento specifico di conoscere la localizzazione del punto più caldo ("hot-spot"). Sfruttando l’ultimo modello citato, è stato poi effettuato anche un confronto tra l’impiego di olio minerale standard e un estere naturale utilizzato come fluido refrigerante. Da questa analisi emerge che le distribuzioni di temperatura per i due fluidi sono differenti. Tutti i casi studiati dimostrano come la distribuzione di temperatura lungo l’avvolgimento e il flusso di fluido refrigerante nei diversi canali siano intimamente legati, con piccole variazioni nei parametri della simulazione che possono influire fortemente sui risultati. Inoltre, i modelli computazionali impiegati si sono dimostrati affidabili nella localizzazione della zona di hot-spot e nel suo valore numerico di temperatura, portando a dei risultati in linea con gli articoli di riferimento presenti in letteratura. Ricavare modelli computazionali attendibili in questo ambito risulta fondamentale non solo per uno studio approfondito dei fenomeni fisici presenti in zone difficilmente sondabili sperimentalmente, ma anche per essere in possesso di strumenti per una migliore calibrazione dei metodi semplificati (ad esempio i fogli di calcolo) largamente impiegati in campo industriale.
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