Riassunto analitico
All’interno di questa tesi, ciò che andremo a fare sarà tentare di analizzare le varie modalità con cui i brand hanno fatto pubblicità, sia tramite gli spot televisivi che attraverso i social network, durante il lockdown del 2020. L’intento che ha guidato questo lavoro è stato quello di condurre un’analisi semiotica di alcuni spot pubblicitari, andati in onda nei primi mesi del 2020, e di alcune campagne pubblicitarie comparse sui profili social di altri brand, per poterne indagare somiglianze e differenze. Nel primo capitolo, verranno affrontati gli spot tv di Barilla, Heineken, McDonald’s, Amazon, Ikea, Esselunga e Lavazza. Nel corso della trattazione, ci focalizzeremo sull’analisi semiotica dei video in questione e verranno approfonditi anche alcuni argomenti teorici, quali la semiotica delle passioni e lo statuto di testo sincretico attribuibile agli spot in quanto tali. Tutti i commercial verranno analizzati seguendo uno schema fisso, che aiuterà il paragone tra di essi: il primo step sarà quello dell’analisi del regime visivo, poi si proseguirà con l’analisi dei regimi verbale e verbo-visivo e, in conclusione, saranno presi in esame i regimi sonoro e verbo-sonoro. L’ipotesi iniziale dalla quale partiremo per condurre queste analisi è la presenza di un’unica retorica pubblicitaria presente in tutti gli spot in questione, di qualunque prodotto il brand si occupi. L’idea è che, negli spot pubblicitari creati e andati in onda durante il lockdown, i topic e le modalità comunicative siano simili tra loro. Successivamente, all’interno del secondo capitolo, il focus si sposterà e non verranno più trattate le campagne pubblicitarie apparse in televisione, ma quelle diffuse sui social network tramite i profili ufficiali dei vari brand. I marchi che verranno esaminati sono Burger King, Durex, Ceres, Lonely Planet e Coca Cola. In questo caso, l’ipotesi di base è opposta rispetto a quella che ha guidato il primo capitolo: in questo frangente, l’idea di partenza è che i social permettano una maggiore diversificazione dei messaggi pubblicitari, lasciando maggiore spazio alla fantasia dei brand, che riescono a sfruttare in maniera più originale questi canali comunicativi. Ci concentreremo, in particolare, sui cambiamenti che hanno interessato le modalità comunicative sui social media rispetto ai mass media tradizionali, su quali siano le caratteristiche più importanti delle pubblicità sui social, quali campagne pubblicitarie abbiano avuto più successo durante il lockdown di marzo 2020 e, in conclusione, verrà fatta una breve panoramica sulle motivazioni che inducono i brand ad investire nella pubblicità sui social. In questo caso, trattandosi sostanzialmente di immagini e non di contenuti audiovisivi, l’analisi semiotica seguirà un percorso diverso. Ci avvarremo, infatti, degli strumenti della semiotica visiva, in relazione alla quale sono individuabili due livelli: il livello figurativo e il livello plastico. Le pubblicità comparse sui social network, essendo composte sostanzialmente da immagini e parole, si prestano bene a questo tipo di analisi. Nello specifico, all’interno dell’analisi del livello plastico, troveremo tre categorie oggetto di esame: la categoria eidetica, la categoria cromatica e la categoria topologica. Attraverso l’analisi semiotica dei messaggi pubblicitari e l’approfondimento di alcuni temi quali la semiotica delle passioni, i regimi del testo sincretico e l’instant marketing, faremo una panoramica a proposito di come il mondo dell’advertising abbia reagito al lockdown, scoprendo auspicabilmente quali tecniche si siano rivelate più efficaci e quali meno. Infine, tenteremo di supportare e verificare le ipotesi di partenza, secondo cui gli spot televisivi siano stati caratterizzati da modalità comunicative molto simili, mentre nei contenuti multimediali sui social media siano riscontrabili maggiore diversificazione e originalità.
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