Riassunto analitico
Nel cuore del centro storico di Modena si apre Piazza Grande, piazza principale della città, su cui prospettano il Duomo e la recentemente recuperata Torre campanaria “Ghirlandina”. Il complesso costituisce il Sito Patrimonio Unesco della città, di rilevanza mondiale, una delle zone con più forte identità storica della città di Modena e facente parte del suo patrimonio edilizio vincolato. La tesi, svolta su due percorsi paralleli e integrati, si propone di raccogliere le informazioni e i dati che sono stati elaborati nel corso degli anni relativamente alla piazza, e di svilupparne un progetto di adeguamento della pavimentazione. La catalogazione delle fonti, dei documenti e dei lavori compiuti sono necessari a ricostruire la storia dell’architettura di Piazza Grande e permetterne approfondimenti. Al contempo, la necessità avanzata dal Comune di rendere accessibile lo spazio, quindi di adattarlo per la sua libera fruizione da parte di tutti, ha aperto lo scenario ad una riqualificazione urbana e paesaggistica dai risvolti delicati. Oggi, infatti, il tema della riqualificazione non può essere ignorato, ma qui la sua interpretazione si fa più critica, in quanto si parla di come agire su di un bene posto sotto forte tutela da parte della soprintendenza. Gli edifici monumentali, che costituiscono parte integrante e rendono grandiosa la prospettiva della piazza, devono rimanere i principali protagonisti della cornice. Tuttavia è necessario permetterne una migliore percorribilità e maggiore accessibilità per ammettere l’inclusione a tutti i cittadini e visitatori. Perciò, la presente tesi tratta di un lavoro organico e strutturato che analizza la piazza sotto diverse angolazioni per avere una conoscenza il più completa possibile dello spazio pubblico, e volto a mantenerne l’immagine senza stravolgerne la forma. Oggetto specifico di interesse è l’area sud della piazza, prospiciente l’ex-palazzo di Giustizia, oggi sede della banca Unicredit. Si tratta di una zona che nel tempo ha subito innumerevoli stravolgimenti con le sue demolizioni e ricostruzioni, data la sua posizione più defilata rispetto ai monumenti della piazza principale. Dopo una preliminare analisi delle facciate, dei camminamenti e dei materiali presenti in loco è stato svolto un rilievo altimetrico allo scopo di ottenere un’ulteriore conoscenza sullo stato di fatto. Con tali informazioni, si è creata una prima passerella che, partendo dalla pavimentazione del porticato dell’edificio meridionale, fosse intesa come una sua appendice ed estensione, seguendone l’andamento generale. In questo modo si cerca di restituire forza ed attribuire nuovo e rinvigorito carattere a quell’edificio che nella grandiosità della piazza principale modenese ne risulta totalmente oscurato. Altri due percorsi sono poi disposti in maniera tale da seguire due linee ricavate raccogliendo rispettivamente i punti di picco, ottenuti dalla campagna di rilievo, e quella di maggiore profondità, già usata inizialmente per lo scolo delle acque. I tre camminamenti hanno lo scopo di connettere i diversi percorsi che caratterizzano lo spazio pubblico, e definire anche una linea comune di dialogo in relazione ai diversi materiali che costituiscono le pavimentazioni esistenti. Dopo ben un secolo di trasformazioni, si decide di riposizionare una fontana in piazza Grande, in corrispondenza del lato sud, con una sistemazione più decentrata rispetto a quella originale. La sua collocazione non è assolutamente casuale, ma segue la volontà di evitare che l’elemento decorativo debba competere con i monumenti che si trovano nell’area ed allo stesso tempo segua il tracciato di uno dei canali sotterranei della città, il Canal d'Abisso.
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