Riassunto analitico
Oggigiorno, la presenza sul territorio nazionale di industrie culturali e creative (ICC) è fondamentale per lo sviluppo economico e sociale di un paese. Come definito nella Legge 27 dicembre 2017 n. 205 (Legge di Stabilità), con il termine “imprese culturali e creative” si intendono “le imprese o i soggetti […] che hanno quale oggetto sociale, in via esclusiva o prevalente, l’ideazione, la creazione, la produzione, lo sviluppo, la diffusione, la conservazione, la ricerca e la valorizzazione o la gestione di prodotti culturali, intesti quali beni, servizi e opere dell’ingegno inerenti alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, alle arti applicate, allo spettacolo dal vivo, alla cinematografia e all’audiovisivo, agli archivi, alle biblioteche e ai musei nonché al patrimonio culturale e ai processi di innovazione ad esso collegati”. Tra gli studiosi del settore culturale e creativo è diffusa l’opinione che tali imprese contribuiscano in larga misura alla crescita dell’economia, alla sostenibilità dello sviluppo economico, all'incremento dell’occupazione, ai processi di innovazione, all'inclusione sociale e, di conseguenza, al miglioramento della qualità della vita. Il presente lavoro di tesi si propone di fornire un’analisi quanto più dettagliata possibile del processo di internazionalizzazione compiuto dalle industrie culturali e creative. In particolare, prende in esame – come caso di studio rappresentativo del fenomeno – le attività di espansione nei mercati esteri di Operaestate Festival Veneto, festival multidisciplinare organizzato annualmente dal Comune di Bassano del Grappa. Il primo capitolo intende delineare un quadro di riferimento generale, grazie a cui poter comprendere meglio gli sviluppi che la definizione di ICC ha riportato nel corso degli anni. Questa prima parte introduttiva è stata pensata per delineare con più chiarezza un concetto per il quale ancora non esiste una spiegazione universalmente condivisa. Inoltre, vengono accuratamente citati gli effetti positivi che tali industrie generano sul territorio. Il secondo capitolo prende in considerazione la normativa emessa a livello europeo, nazionale e regionale a protezione e supporto dell’operato delle ICC. Poiché – come anticipato precedentemente – non esiste una definizione standard relativamente a questa tipologia di imprese, risulta difficile promuovere politiche culturali efficaci volte a sostenerne le attività. Ciononostante, si è presa coscienza della loro importanza per il tessuto economico e sociale, permettendo di fare passi avanti nella regolamentazione prodotta dall'Unione Europea, dallo Stato italiano e dalla Regione Veneto, registrando importanti azioni di promozione e supporto. Il penultimo capitolo fornisce una rappresentazione del processo di internazionalizzazione, ponendo l’attenzione sulle motivazioni per cui le ICC lo intraprendono, sulle diverse fasi di pianificazione in cui si articola, sulle tempistiche necessarie a completarlo, sulle barriere che ne ostacolano la riuscita e, infine, sui rischi che esso comporta. In particolare, si fa riferimento al processo di internazionalizzazione compiuto dalle imprese culturali e creative operanti nel settore delle arti performative, poiché il caso di studio presentato è inerente al tema. La prima parte dell’ultimo capitolo offre una riflessione sulle città creative. Cosa sono? In base a quali caratteristiche si differenziano da altre città? Che benefici apportano al territorio? Successivamente, il lavoro di tesi si conclude con una dettagliata presentazione della struttura di Operaestate Festival Veneto, delle attività svolte sul territorio italiano e dei progetti europei a cui prende parte. Il festival è conosciuto sia a livello nazionale che internazionale come eccellenza italiana. L’analisi del caso di studio offre un esempio materiale di internazionalizzazione compiuta da un’impresa culturale e creativa.
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