Riassunto analitico
L’Unione Europea si è posta come obiettivo quello di dar vita ad una solida unione tra i Paesi del “vecchio continente” che coinvolga anche aspetti economici e finanziari. La crisi del debito sovrano ed il contagio alle banche, hanno manifestato la necessità di accelerare questa unificazione. L’idea di voler creare una maggiore coesione tra i Paesi dell’Unione Europea si concretizza nella proposta della Commissione di dar vita all’Unione Bancaria Europea. Con essa si identifica un sistema che poggia su 3 pilastri: 1. il Sistema di Supervisione Unico 2. il Sistema di risoluzione delle crisi 3. il Sistema di garanzia dei depositi La struttura della vigilanza europea non è rimasta sempre la stessa negli anni, ma ha subito un’evoluzione. Nel luglio del 2000, il Consiglio dell’Unione Europea ha istituito un comitato di saggi presieduto da Alexandre Lamfalussy che ha proposto l’introduzione di nuove tecniche legislative basate su un approccio a quattro livelli e la contestuale istituzione di comitati aventi il compito di assistere la Commissione Europea nella formulazione di proposte relative all’adozione di atti normativi in ambito comunitario. Con il tempo si è manifestata la necessità di revisionare la struttura giuridica dei comitati istituiti dalla procedura Lamfalussy, al fine di trasformare la loro natura meramente consultiva e trasformarle in autorithies, perché attribuivano un peso preponderante alle autorità nazionali. La Commissione Europea, per far fronte alla congiuntura, affidò ad un gruppo di esperti con a capo Jacques de Larosière, l’incarico di vagliare diverse ipotesi che potessero rappresentare le soluzioni adatte alle problematiche riscontrate in materia di vigilanza. Le critiche mosse alle allora attuali autorità di vigilanza, riguardavano la scarsa cooperazione e la mancanza di un’ottica macroprudenziale che riducesse la probabilità che situazioni di crisi abbiano ricadute sistemiche. La proposta di riforma definitiva fu presentata dalla Commissione Europea il 23 Settembre 2009. Dal 1°Gennaio 2011, la Riforma della Vigilanza Europea ha reso operative a livello comunitario tre nuove autorità con funzioni di vigilanza microprudenziale ed un comitato al quale è stato affidato il compito della vigilanza macroprudenziale. L’organo che ha come missione quella di supervisionare le singole istituzioni ed armonizzare gli standard di vigilanza europea a livello microprudenziale è l’European System of Financial Supervisors. Esso si compone di tre comitati con personalità giuridica di diritto comunitario, le European Supervisory Authorities: • l’Autorità bancaria europea • l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali • l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati Il compito di monitorare e valutare i rischi per la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso, è il compito di carattere macroeconomico affidata all’European Systemic Risk Board. Il tema centrale nonché lo scopo di questo elaborato sarà quello di analizzare l’evoluzione della vigilanza europea in uno spettro temporale che va dall’inizio degli anni 2000 fino ai giorni d’oggi, soffermando l’attenzione sugli organismi sui quali fa perno l’equilibrio economico e finanziario dell’Unione Europea.
|